Napoli capitale dello pace attraverso lo sport. Questa mattina si è tenuto sul Lungomare, in via Partenope, l’evento Gran Fondo Napoli for April 6 for Peace and Sports, appuntamento voluto dall’Onu e organizzato dall’associazione monegasca Peace and Sports, per la prima volta di scena a Napoli. All’evento, che ha preceduto la Gran Fondo Napoli, prima gara, in programma il 26 aprile, che passa attraverso cinque siti patrimonio Unesco, a sventolare la card bianca della pace c’erano campioni napoletani di ieri e di oggi e Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso nel maggio scorso nei dintorni dell’Olimpico di Roma prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. “Sono qui per dire ancora una volta che lo sport è vita, non morte – ha detto la mamma di Ciro – non sono un’atleta ma sto giocando la partita più dura della mia vita. E nonostante le offese che ho subito all’Olimpico, andrò avanti senza sosta per mio figlio. Spero che quest’iniziativa si ripeta in futuro perché i bambini hanno diritto a uno sport non violento” ha concluso Antonella. Migliaia di persone all’evento Peace and Sports sul Lungomare, assieme a rappresentanti Ussi Campania (il vicepresidente Massimo Sparnelli), Abio (Associazione per il bambino in ospedale, presente il presidente Rosa Fiacco), che ha organizzato una raccolta fondi con vendita di magliette destinata a progetti per bambini. Per strada anche campioni napoletani che hanno fatto la storia in varie discipline. “Lo sport ha fermato le guerre, ora troppo spesso è fermato da piccole guerriglie, per esempio sugli stadi – ha detto l’ex pugile Patrizio Oliva -, eventi come questo servono a ribadire il ruolo dello sport nei processi di pace”. “Lo sport è dei giovani – ha aggiunto l’ex pallanuotista Franco Porzio -, noi abbiamo rappresentato il volto pulito, bello dello sport. Questi esempi positivi servono per educare i più giovani”. Così Giancarlo Cangiano, più campione mondiale di motonautica: “Ho corso negli Usa, in Ucraina, lo sport unisce, non conosce steccati tra religione, etnie, sesso”. Per il maestro di judo Gianni Maddaloni “l’evento del 6 aprile serve per far capire ai ragazzi che nello sport c’è rispetto delle regole, cultura, pace”. Infine, l’ideatore del 6 aprile Peace and Sports a Napoli e organizzatore della Gran Fondo Napoli, Andrea Cozzi: “Spero che il 6 aprile a Napoli diventi data fissa, in una delle capitali mondiali dello sport”.
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