Il boato, la palazzina che inizia a scricchiolare, la fuga. Quella notte di settembre di 15 anni fa, inondata di pioggia torrenziale, fu l’inizio della via crucis per gli abitanti del civico 51 di via Ilioneo a Bagnoli, quartiere napoletano a due passi dalla base Nato. E dopo 15 anni, gli abitanti e proprietari degli appartamenti che dovettero lasciare le loro case a causa dello scoppio di una fogna e della conseguente infiltrazione d’acqua che provocò il disseto che stava inghiottendo lo stabile, non sono riusciti ancora a rientrare in possesso delle loro proprietà. Il 29 dicembre del 2014, a seguito di una gara, il Comune di Napoli ha stanziato circa 240mila euro alla ditta Aerre srl per procedere all’abbattimento e alla ricostruzione. Ma, dopo altri due anni, dei lavori nemmeno l’ombra e il degrado dell’area è sempre più evidente. In tanti sono costretti a vivere in fitto, alcuni, come un’anziana signora al primo piano, nel frattempo, non sono giuristi a sopravvivere al disastro. Ieri un sit-in di protesta promosso da Lucrezia Parlato per sollecitare la soluzione del caso.
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