“Recovery Fund”, la risposta europea al virus

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E’ la vittoria dell’Italia, di Giuseppe Conte, la speranza per l’Europa di uscire da una delle crisi economiche più gravi dal dopoguerra. I 27 paesi del Ue hanno accettato il “Recovery Fund” proposto dal nostro Governo assieme a altri 8 paesi membri firmatari.

Mes, Sure e Bei operativi da giugno e ok al principio del fondo ‘urgente’, come aveva chiesto l’Italia, anche se con tutti i dettagli ancora da definire a cui lavorerà la Commissione nelle prossime settimane. Soddisfatto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
Dal vertice europeo più dedicato si cerca quindi di ritrovare almeno un’unità d’intenti del Vecchio continente.

Ci si è riusciti in parte, accogliendo l’idea di creare uno strumento nuovo come il fondo per la ripresa. Misura accettata anche dalla Germania e da Angela Merkel che ieri alla nazione ha affermato Voglio dire in modo molto chiaro che una risposta comune del genere è anche nell’interesse tedesco. La Germania sta bene solo se l’Europa sta bene”.

La presidente Ursula von der Leyen vuole arrivare a mobilitare 2.000 miliardi di euro, cioè il doppio dell’attuale bilancio a 28. E propone quindi di aggiungere al prossimo bilancio Ue 2021-2027 un fondo temporaneo e mirato per la ripresa (Recovery fund) dotato di 320 miliardi di euro, raccolti grazie all’emissione di obbligazioni comuni. La metà sarebbero distribuiti sotto forma di prestiti ai Paesi, l’altra metà andrebbe a programmi ‘ad hoc’, nel quadro del bilancio pluriennale Ue, per i Paesi più colpiti dall’emergenza.