Sepe al Te Deum di fine anno: “No a giustificazioni e alibi di comodo, andiamo oltre”

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Due appuntamenti religiosi molto importanti a cavallo tra la fine dell’anno e l’inizio dell’anno nuovo per il Cardinale, Crescenzio Sepe. Nell’ultimo giorno del 2020 incontro di preghiera in cattedrale e ringraziamento al Signore per l’anno che si chiude in occasione del Te Deum. Impegno e speranza per il nuovo anno racchiuso in un’omelia molto significativa alla presenza dei vescovi ausiliari, monsignor Lucio Lemmo e monsignor Gennaro Acampa, con i rappresentanti delle istituzioni e del popolo.

“Non basta domandarci il perché di una tragedia di così grandi proporzioni – ha detto il presule riferendosi alla pandemia che ha sconvolto il pianete -. In fondo, è come cercare una giustificazione, un alibi comodo, che ci esime dal ricercare una causa. Ma non possiamo sfuggire alle nostre responsabilità – ha insistito Sepe -. Siamo chiamati in causa noi stessi con i nostri comportamenti, le nostre ambizioni smodate, la nostra sete di potere e di danaro, il nostro egoismo ed arrivismo. Fermarci a questa presa di coscienza? No! – ha concluso il cardinale -. Abbiamo il dovere di andare oltre perché il corso della storia del nostro tempo non è ineluttabile”.
Nel primo giorno dell’anno, invece, il cardinale Sepe ha celebrato la messa nel carcere di Poggioreale, dove ha portato ai detenuti gli auguri di buon anno nuovo. Successivamente si è recato in Cattedrale per la tradizionale celebrazione eucaristica in occasione della giornata per la pace, che ha preceduto la marcia che si è conclusa in piazza del Gesù.