L’inquietudine del giornalismo, investito dalla complessa e diffusa crisi della lettura che ha colpito sia il mondo dell’informazione che quello della lettura dei libri è il tema al centro del convegno nazionale organizzato a Napoli da “Media Studies” nella sala RARI della Biblioteca Nazionale.
“The Fall of Journalism: quale futuro per l’informazione”, è questo il titolo dell’incontro aperto dal direttore della Biblioteca Salvatore Buonomo durante il quale sono intervenuti tra gli altri il capocronista de “Il Mattino”, Gerardo Ausiello e Carlo Bartoli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana e candidato alla presidenza dell’Ordine Nazionale nella lista Controcorrente.
In Italia, dal 2016 al 2020, si è registrata la diminuzione delle vendite dei “quotidiani” in formato cartaceo di quasi 1 milione di unità, che si aggiunge ai 2,4 milioni del 2016 ma, paradossalmente, anche la vendita delle edizioni digitali è diminuita notevolmente, passando da 217mila a poco più di 156mila.
Da cosa dipende la disaffezione per l’ “informazione”? Risponde Antonio Rossano, presidente Media Studies.
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