Universiade, il tiro infuocato di Insigne e i fischi alle istituzioni nella notte della festa al San Paolo

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Il tiro a giro simulato da Lorenzo Insigne, a una pallone infuocato, ha dato ufficialmente il via all’Universiade di Napoli. Al termine di una cerimonia lunga e a tratti sonnecchiosa, nel corso della quale il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, hanno faticato a portare a termine i loro interventi a causa di violente bordate di fischi, spicca la festa della squadra argentina che ha portato accanto alla bandiere la maglietta di Maradona, scatenando la gioia dei presenti. O lo striscione di ringraziamento di quella dell’Uruguay, o ancora il meraviglioso sorriso dell’atleta del regno di Eswatini inquadrata nei due nuovi maxischermi. Lo stadio San paolo si è presentato completamente ristrutturato, offrendo un colpo d’occhio sontuoso ai circa 45mila presenti che hanno affollato gli spalti, comodamente seduti sui nuovi sediolini. Test molto positivo anche per il nuovo impianto luci che ha illuminato la sirena partenope che ha aperto la cerimonia e anche il Vesuvio voluto da Balich per la coreografia e lo spettacolo. Applausi a più riprese per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella accanto a cui erano accomodati l’Arcivescovo di Napoli, il Cardinale Crescenzio Sepe e il presidente della Camera, Roberto Fico. Festa grande per la squadra italiana, applausi per gli artisti intervenuti e finale da brividi con la voce di Andrea Bocelli. Da oggi si fa sul serio, 130 nazioni si daranno battaglia sportiva (come sottolineato dalla Fisu e dal presidente Matisin nel suo discoro) per conquistare le medaglie in palio.