mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Bradisismo a Pozzuoli, due scenari possibili: lungo sciame sismico o eruzione

Li ha illustrati il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, nell'audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera

Non si arresta lo sciame sismico che sta interessando l’area flegrea. Continue scosse di lieve entità si susseguono e ad oggi l’innalzamento del suolo per il fenomeno del bradisismo ha superato un metro. Ma quali sono gli scenari possibili a medio e lungo termine? Secondo il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, che oggi è stato ascoltato alla Camera dalla commissione ambiente, sono sostanzialmente due: il migliore è che la crisi di bradisismo in corso termini come era accaduto per quella del 1983-84, il peggiore è un’eruzione simile a quella del 1538.

SITUAZIONE COSTANTEMENTE MONITORATA

“E’ un’evoluzione che non conosciamo e che monitoriamo”, ha detto ancora Doglioni, “Lo scenario meno critico è una situazione analoga alla crisi del 1982-84”, una crisi bradisismica che “è durata 2 anni poi si è fermata”, mentre “al momento lo scenario più critico è un’eruzione come quella del Monte Nuovo”, del 1538, la più recente delle oltre70 eruzioni esplosive avvenute nei Campi Flegrei. Un evento molto diverso da quello avvenuto 39.000 anni fa, quando l’eruzione liberò oltre 400 metri cubi di materiale. Nel caso di un’eruzione, ha aggiunto il presidente dell’Ingv, “non sappiamo né quando né dove, potrebbe avvenire e, per quanto piccola, provocherebbe un disagio sociale”. In ogni caso “è impossibile pensare che i Campi Flegrei si spengano perché sono un vulcano attivo”.

ANALISI DELLE VIE DI FUGA

Sull’argomento  intervenuto l’assessore regionale alla protezione civile, il Prefetto Mario Morcone, che ha identificato nell’analisi delle vie di fuga il team centrale. “Si sta lavorando per uno svincolo dalla tangenziale che arrivi al porto – ha spiegato -, per alleggerire e creare delle condizioni più facili. La zona è densamente popolata e le infrastrutture sono insufficienti a garantire un’assoluta semplicità per andar via nel momento in cui si dovesse avvertire una situazione di difficoltà. A questo stiamo lavorando”.

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