Covid-19, in Campania 46 nuovi positivi. Il Governo chiude le discoteche

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Il dato aggiornato dei nuovi positivi da Covid-19 in Campania viene indicato in 46 unità. In particolare il quotidiano bollettino sottolinea che si tratta di 5 persone provenienti dall’estero, o contatti di precedenti casi di rientro e 8 casi derivanti dallo screening connesso alle strutture ricettive di Sant’Antonio Abate. I tamponi effettuati sono stati 3389, non si registrano decessi e due persone sono guarite. Continuano gli screening e le segnalazioni delle persone di rientro dall’estero che sono obbligate a segnalarsi alle Asl di competenza. Questo il quadro aggiornato:
-ASL NA1: 2.300 segnalazioni di rientro e 1556 telefonate di informazioni
-ASL NA 2: 1.100 segnalazioni e 385 telefonate di informazioni
– ASL NA3: 806 segnalazioni
-ASL BN: 316 segnalazioni e 240 telefonate di informazioni
-ASL AV: 748 segnalazioni
-ASL CE: 818 segnalazioni e 601 telefonate di informazioni
-ASL SA: 1.227 segnalazioni e 536 telefonate di informazioni
Per un totale dal giorno 13 di 7.315 segnalazioni di rientro e 3.318 telefonate di informazioni.
Dalla giornata di ieri sono stati eseguiti 2390 tamponi e 125 test sierologici.
E sempre nel pomeriggio di oggi il Governo ha emanato un decreto con il quale ha chiuso le discoteche su tutto il territorio nazionale fino al 7 settembre. E in particolare il Governo ha deciso di sospendere le attività di tutte le discoteche, sale da ballo e “locali assimilari”, a partire da domani, 17 agosto, in tutta Italia.
La decisione, che avrà effetto almeno fino al 7 settembre, è arrivata nel pomeriggio di domenica 16 agosto, quando i ministri di Sanità, Regioni e Sviluppo economico, Roberto Speranza, Francesco Boccia e Stefano Patuanelli, si sono uniti in videoconferenza con i governatori regionali. Nel testo dell’ordinanza è chiarito che non sono ammesse deroghe regionali alla normativa nazionale.
Il governo ha deciso anche una nuova stretta sull’uso della mascherina: su tutto il territorio nazionale, l’uso delle mascherine torna obbligatorio anche «all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti.