Covid e Green Pass, al via in Campania tra polemiche e disagi

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Mentre la variante Delta del Covid 19 è oramai stabilmente quella dominante in tutta Europa, in Italia si registra un rallentamento dei nuovi casi di positività negli ultimi sette giorni. Situazione che è sotto controllo, anche se iniziano lentamente a risalire i ricoveri in area medica e nelle terapie intensive. In Campania, dove le percentuali di occupazione dei posti in ospedale è al di sotto della media anazionale, aumenta, al contrario, il numero die nuovi positivi e la percentuale rispetto ai tamponi effettuati, oramai mediamente sotto ai 5mila al giorno. Gli effetti delle vaccinazioni è evidente, per questo nel giorno in cui diventa obbligatorio il green Pass per i luoghi al chiuso (compreso i ristoranti e le palestre), è evidente la spaccatura tra i favorevoli e i contrari. Certo esistono numerose contraddizioni, come ad esempio quella relativa agli ospiti di ristornati in hotel che non devono esibire la carta verde a differenza di chi si reca la semplicemente al ristorante. O sullo stesso tema, la condizione delle donne in stato di gravidanza che non potendo effettuare il vaccino sarebbero costrette a esibire un tampone ogni volta che hanno voglia di una pizza. E sono proprio i ristoratori i più critici, perché sono tenuti a verificare la documentazione con l’APP VerificaC19 attiva già da fine giugno. Lo indicano in una nota congiunta i ministeri della Salute, Economia, Innovazione tecnologica, Struttura commissariale e Sogei. L’APP accerta l’autenticità della certificazione verde e verifica che l’intestatario abbia i requisiti necessari. La verifica può avvenire senza connessione Internet ma sono tantissimi che si sono già detti impossibilitati a organizzare i controlli.