Covid, la Campania rischia il lockdown “modello Codogno” su richiesta del Cts

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Rafforzare le misure per le zone gialle, con l’obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno, chiusure nei fine settimana, come già fatto durante le vacanze di Natale. Sono alcune delle indicazioni che gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato al governo alla luce dell’aumento dei contagi. Gli esperti avrebbero anche segnalato la necessità di ridurre l’incidenza per ristabilire il contact tracing.
Misure che significherebbero per la Campania in zona rossa e alle prese con l’emergenza ricoveri e terapie intensive negli ospedali a causa della crescita dei contagi Covid, nuove restrizioni. Eppure, accanto a realtà come quella dei comuni vesuviani con ospedali in affanno, ce ne sono altre (Ischia ad esempio) che chiedono di allentare le restrizioni per fronte di numeri molto residuali.
Ma c’è anche un’altra indicazione, che appare scontata e che al contrario è dirimente: estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibile. Sull’argomento si registra un chiarimento della Regione Campania che, spiegano da Santa Lucia, nell’ambito delle convocazioni del personale scolastico, procederà a raccogliere le adesioni anche dei docenti residenti che svolgono la loro professione fuori regione. Nella platea, saranno considerati anche i docenti universitari. E’ stato anche chiarito che priorità che saranno seguite nella campagna vaccinale, sono le seguenti: personale sanitario, ultraottantenni, categorie fragili e disabili, personale scolastico e forze dell’ordine, servizi pubblici essenziali. Resta il nodo dei giornalisti, che dovrebbero rientrare nei servizi pubblici essenziali, comunque in coda alla fila.