Festa del Napoli, polemiche e veleni: i tifosi considerati i nuovi untori

0
437

E’ diventata un caso internazionale la festa dei tifosi del Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia. Le scene viste in tutto il mondo dei festeggiamenti con tanto di tuffi nelle fontane pubbliche, hanno provocato numerose reazioni, addirittura scomodando uno dei responsabili dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha parlato di napoletani “sciagurati”. Il direttore aggiunto Ranieri Guerra, commentando ciò che è accaduto, ha però anche sottolineato che per fortuna la festa è avvenuta in un posto in cui il lockdown è stato osservato con grande attenzione e il livello di contagio è molto basso. Però non ha perso l’occasione per terrorizzare mediaticamente l’uditorio facendo cenno alla partita dell’Atalanta che avrebbe originato il contagio che ha messo in ginocchio Bergamo e parte della Lombardia. Omettendo però di spiegare quanto e circostanze siano del tutto diverse. In quel caso i tifosi si infettarono perché vissero una giornata intera, oltre che allo stadio, anche chiusi negli autobus, scambiandosi canne ed alcool, in una promiscuità che a Napoli è stata del tutto diversa. E che i quel periodo, il virus, aveva tutta la sua potenza essendo esploso a dicembre.
Eppure la politica non si è sottratta al commento. Salvini ha provato a strumentalizzare attaccando De Luca che gli ha dato dell’asino. Così come ora si prova a favoleggiare di un patto tra squadra e tifosi per la scelta di far scendere i giocatori ad Afragola e non a Napoli. Scelta saggia che ha evitato ulteriori code di festa.
Insomma, non sembravano veri tutti quei complimenti per l’osservanza delle regole da parte dei napoletani e per la loro capacità di affrontare la pandemia. Ora li si vuole far passare per untori. Ma non ci riusciranno.