“Hyperbaton. Minimal ma non troppo”. La personale di David Berkovitz

Fino al 15 gennaio 2024 sarà possibile immergersi nell’intricato mondo di Berkovitz e delle sue incredibili opere in carta che parlano di vita e speranza. Mostra a cura di Gianluca Marziani

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Milano è da sempre una città abituata a stupire e questa volta lo fa partendo dal mondo dell’arte con l’artista David Berkovitz e la sua mostra personale “Hyperbaton. Minimal ma non troppo”, a cura di Gianluca Marziani, che fino al 15 gennaio 2024 sarà aperta al pubblico negli spazi di Agostino Art Gallery, in via Solari 72.

DIVARICAZIONE DEL BIANCO A PALAZZO DONÀ DELLE ROSE
In contemporanea tre opere di Berkovitz appartenenti alla serie “Divaricazioni del Bianco” saranno esposte in esclusiva a Venezia presso la Fondazione Donà dalle Rose, con cui Agostino Art Gallery ha siglato di recente una partnership sotto il segno dell’arte.
Lo storico Palazzo Donà dalle Rose ospiterà inoltre in Residenza d’Artista per tre settimane, durante il mese di Novembre 2023, David Berkovitz chiamato in Laguna dalla mecenate e collezionista Chiara Modica Donà dalle Rose per lasciarsi ispirare dalle atmosfere veneziane e dedicarsi alla creazione di una nuova collezione.

HYPERBATON – La descrizione dello storico dell’arte Alberto Gross
La mostra, “Hyperbaton”: dal greco antico “yper-baino”=  vado oltre, oltrepasso, si riallaccia a questa figura retorica verbale che indica un’alterazione dell’ordine naturale della frase allo stesso modo in cui nelle opere di Bergovitz le cadenze dei tagli, il capriccio dei riccioli, la musica muta della carta sono pause di tempo che vanno oltre il tempo e le apparenze“,  spiega lo storico dell’arte Alberto Gross.

LE OPERE IN MOSTRA A MILANO
L’elemento che contraddistingue le opere in mostra, realizzate con utilizzo principalmente della carta a cui sono associate tecniche miste, è la linea continua (con cui lo stesso artista esordisce nel 2011) capace di creare forme da un unico tratto che a sua volta non si distacca mai dal supporto, ovvero dalla carta. Le linee verticali e orizzontali che caratterizzano i lavori di Berkovitz hanno un significato profondo e rappresentano le emozioni più intime dell’essere umano. Le linee verticali rimandano al tempo presente su cui si sovrappongono linee orizzontali caratterizzate da terminazioni a mo’ di riccioli che racchiudono idealmente il tempo futuro con le speranze che racchiude e la promessa di una felicità pronta ad esplodere e manifestarsi. Altro elemento portante è il taglio, in cui l’artista “vede” il segno e il mezzo che di richiamano all’estirpazione del dolore.

DAVID BERKOVITZ
Nato a Bologna dove attualmente risiede, Berkovitz porta nel capoluogo lombardo la sua poetica più intima proponendo un percorso visivo che si snoda attraverso 16 opere su carta e tecnica mista, suddivise in due serie: “Divaricazioni del Bianco” e “Divaricazioni del Nero“. “Attualmente, ciò che mi affascina, è ciò che c’è di misterioso… dietro. Che sia una tenda, una porta, un muro, uno squarcio nella carne, un messaggio scritto. Lo spazio che si crea da due lembi tagliati, tra due righe, tra due note, o il movimento degli stessi, la leggiadria che assumono quando sminuzzati, aperti, mossi o divaricati, mi porta a intravedere mondi, quesiti, pensieri dietro agli stessi: Segreti, che attendono di essere svelati. Uomini, miti, leggende, si nascondono e appaiono quando visti sotto la giusta prospettiva o letti una volta appreso il linguaggio” dichiara Berkovitz.

CINZIA LAMPARIELLO RANZI, ART CURATOR E CO-FOUNDER AGOSTINO ART GALLERY
La mostra proposta da Agostino Art Gallery e ideata dai co-Founder Cinzia Lampariello Ranzi e Giacomo Ranzi vuole essere un omaggio non solo alla produzione più recente ed eclettica di Bergovitz ma anche al suo pensiero e al suo sentire artistici. “Agostino Art Gallery è una galleria d’arte contemporanea che vuole essere anche un centro di scambi culturali ed è nata proprio con l’intento di promuovere un approccio multidisciplinare all’arte, abbracciando sia la creatività artistica che il dialogo sociale, in un flusso costante di contaminazioni tra modernità e innovazione, all’interno di un programma denso di incontri, talk, presentazioni letterarie, e naturalmente mostre sia collettive sia personali. Possiamo parlare di una galleria che è nel contempo un incubatore virtuoso capace di sfidare il già noto, aprendo le porte soprattutto ad artisti emergenti. In questo orizzonte multisfaccettato si inserisce di diritto la personale di David Bergovitz, artista poliedrico e complesso, perfettamente in linea con la movimentata scena dell arte contemporanea italiana e internazionale sempre più orientata a portare alla luce talenti non omologati e vici capaci di uscire dal coro” conclude.