Un avvertimento che mette in luce la situazione d’emergenza relativa alle carceri arriva dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo.
In audizione Antimafia, parlando di alcuni istituti penitenziari, ha rivelato infatti che alcuni di loro sono fuori controllo, “vi dominano le organizzazioni mafiose, i cellulari vi entrano quotidianamente. In alcuni istituti vi sono autentiche piazze di spaccio”.
Melillo ha spiegato al presidente Nicola Morra e ai parlamentari della Commissione che ci sono istituti “dove lo Stato esercita una assai limitata capacità di controllo” e dove arrivano così tanti telefonini che ormai “non li sequestriamo neanche più perché non vale la pena sfiancarsi nel sequestro di ciò che non costituisce neanche un illecito.
Il dato di fatto è che le capacità di comunicazione sono costanti, che il carcere riflette le logiche di divisione e aggregazione delle organizzazioni criminali, e che in alcune carceri vi sono autentiche piazze di spaccio”.
Parlando della camorra, il procuratore ha spiegato che le forze di polizia sono concentrate sui due principali cartelli cittadini, dei quali gli altri clan sono le proiezioni: l’Alleanza di Secondigliano e i Mazzarella.
Le paranze sono invece considerate “gruppi di fuoco del vertice delle organizzazioni”.
Riguardo gli organici della Polizia, Melillo ha aggiunto che sono molto ridotti rispetto al passato, e che anche a causa dei pensionamenti “vanno disperdendosi straordinari patrimoni di conoscenza dei fenomeni criminali”. “Stanno scomparendo generazioni di eccezionali investigatori – ha detto – la Squadra Mobile di Napoli è composta da circa 360 unità e solo pochi anni fa erano 450 unità”.