Questa mattina, a Forcella, nella chiesa dell’Annunziata si sono celebrati i funerali del ragazzo vittima della “stesa”, i raid in moto che i giovani appartenenti ai clan in lotta mettono in atto nei diversi quartieri.
“Dobbiamo aprire gli occhi stanchi e bagnati dalla morte di troppi innocenti. Ci sentiamo in pericolo, abbiamo paura qui come in altri quartieri”. Lo ha detto don Luigi Calemme, ricordando Maikol Giuseppe Russo che aveva 27 anni ed è stato ammazzato la sera di San Silvestro, in un bar in piazza Calenda a Napoli.
All’esterno della chiesa, sono stati esposti numerosi striscioni sui balconi di Forcella per chiedere giustizia e ribadire l’innocenza di Maikol.
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