Superare l’emergenza sposando le esigenze dei territori con l’opportunità, e non la crisi, del flusso dei rifugiati.
E’ questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che verrà firmato lunedì in Prefettura tra il Comune di Napoli, la Regione Campania e il ministro del’Interno Marco Minniti, che prevede l’impiego dei rifugiati non solo in varie attività socialmente utili, ma anche in servizi di custodia o assistenza in aree di assoluto prestigio, come gli Scavi di Pompei e la Reggia di Caserta.
Duemila migranti solo tra Napoli e provincia. Almeno il triplo suddivisi tra i 230 comuni che aderiscono. A sostenere un Piano che intende favorire l’integrazione e il dialogo tra “richiedenti asilo” e territorio è anche lo strumento dell’utilizzo di beni confiscati alle mafie, e il principio della riqualificazione di siti abbandonati. I Comuni potranno infatti ristrutturare sedi e immobili in cui alloggiare non solo i rifugiati, ma anche senzatetto e rom.
Un scandalo e un affronto alle migliaia di disoccupati napoletani, ai tre milioni di poveri campani e ai tanti giovani disoccupati che vorrebbero rimanere in Campania per lavorare e non dover cercare lavoro all’estero.
Questo il pensiero del Coordinatore regionale del Movimento nazionale per la sovranità, Salvatore Ronghi.
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