Napoli, operai Fca licenziati sul campanile del Carmine: “Chiediamo il reddito di cittadinanza”

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Due operai licenziati dalla Fca dopo aver esposto nel corso di una manifestazione a Pomigliano d’Arco il manichino di Sergio Marchionne impiccato, sono da stanotte per protesta sul campanile della Chiesa del Carmine, in piazza Mercato a Napoli.

Hanno esposto uno striscione con la scritta “Reddito di cittadinanza per licenziati non c’è”.

Le ragioni della protesta spiegate in una nota che i 5 licenziati di Pomigliano hanno inviato: “Siamo stati licenziati nel 2014 per motivi politici. Ci siamo permessi di criticare l’allora amministratore delegato per le morti per suicidio dei nostri compagni del polo logistico di Nola, un reparto confino dove erano stati trasferiti tutti i sindacalizzati e quelli che, anni sulle linee di montaggio, avevano logorato nel fisico e nella mente, rendendoli improduttivi.

Dopo anni di cause legali, a giugno del 2018 la Corte di Cassazione ha confermato il nostro licenziamento per non aver rispettato “l’obbligo di fedeltà” nei confronti dell’azienda. Il nostro caso verrà discusso alla corte europea dei diritti umani perchè i giudici di Strasburgo hanno reputato valido il nostro ricorso che ha superato lo sbarramento preliminare. La battaglia non è conclusa, ma noi siamo senza lavoro e senza reddito”. Molti politici hanno manifestato la loro solidarietà nei nostri confronti, compreso il ministro Di Maio, che venne a trovare uno di noi in ospedale dopo una manifestazione dopo la sentenza della corte di cassazione davanti casa sua a Pomigliano.

Tante promesse, ma nessuna si è avverata. Oggi siamo nell’assurda situazione che neanche il ‘reddito di cittadinanza’ ci viene concesso perché per i soldi percepiti nel 2018, e che la Fiat vuole indietro, non abbiamo i requisiti per ottenerlo. La nostra situazione è simile a molti operai che in questi anni hanno perso il lavoro per licenziamenti politici”.