giovedì, Aprile 18, 2024
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Nuovo Dpcm Draghi, dal 6 marzo al 6 aprile: ecco come cambiano le regole

E’ terminato l’incontro in videoconferenza tra il governo e le Regioni sui nuovi provvedimenti per l’emergenza covid.

Per l’esecutivo erano presenti il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini e il ministro della Salute Roberto Speranza. Alla riunione anche il presidente dell’Anci, Antonio De Caro.

Mentre l’indice Rt dell’Italia si avvia a superare 1 e si attende domani l’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia, il ministro Speranza ha chiarito ieri che le misure non si possono allentare e che il nuovo provvedimento del governo avrà la durata di un mese, dal 6 marzo al 6 aprile.

Le restrizioni riguarderanno quindi anche Pasqua e Pasquetta, che quest’anno cadranno di domenica 4 aprile e lunedì 5 aprile.

“Non possiamo allentare le misure, non ci sono le condizioni epidemiologiche”, ha detto Speranza a Camera e Senato in una giornata caratterizzata da 16.424 contagi e 318 morti, con un tasso di positività del 4,8%.

Le parole di Speranza fanno ipotizzare il mantenimento delle chiusure per cinema, teatri, palestre e piscine, in un quadro caratterizzato da 25 zone rosse distribuite in 5 regioni e dall’introduzione della zona arancione ‘rafforzata’.

“Il sistema a fasce verrà mantenuto. Finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l’obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Gelmini nel corso dell’incontro.

Prima importante novità: le nuove eventuali misure di chiusura non scatteranno più dalla domenica, ma dal lunedì successivo.

“Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione. E che speriamo possa presto coinvolgere anche altre attività economiche”, avrebbe detto ancora Gelmini.

”Non dobbiamo correre il rischio di dare un messaggio sbagliato ai cittadini, bisogna assolutamente scongiurare la terza ondata – avrebbe poi sottolineato il ministro – Ma lavoriamo, con fiducia, per un graduale, responsabile e attento ritorno alla normalità”.

Nella riunione da alcune Regioni è arrivata la richiesta di un parere del Comitato tecnico-scientifico sull’apertura delle scuole alla luce dell’incidenza della variante inglese.

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