Il terzo ragazzo ucciso a Napoli in due settimane è avvenuto poche ore prima della manifestazione organizzata da circa cento associazioni per chiedere alle istituzioni di liberare la città da armi e violenza. L’ennesimo evento tragico, la morte del 18enne Arcangelo Correra, ha avuto come effetto l’alone di dubbio sull’utilità della mobilitazione di piazza del Gesù che, tra società civile, associazioni, rappresentanti istituzionali, politici e sindacati ha visto la partecipazione di diverse centinaia di persone. Possono essere utili le manifestazioni di protesta, ma serve altro dice chi è impegnato tutti i giorni a sottrarre i giovani alla manovalanza criminale, come il maestro di strada Cesare Moreno e Anna Riccardi della Fondazione Famiglia di Maria o chi come Antonio e Concetta Maimone hanno perso un figlio In piazza la Rete per la sicurezza di cui si è fatta portavoce, Nelide Milano e la Fondazione Campania welfare, presieduta da Antonio Marciano Rappresentata anche la giunta comunale, con in testa il sindaco Gaetano Manfredi
A Napoli si spara ancora, morto un ragazzo di 18 anni
A Napoli si spara ancora, morto un ragazzo di 18 anni
Ancora sangue per le strade di Napoli. Ad appena due settimane dall’omicidio del 15enne Emanuele Tufano ancora una sparatoria e una giovane vittima. Angelo Correra, incensurato di 18 anni è deceduto poco fa all’ospedale Pellegrini dove era stato portato d’urgenza dopo essere stato colpito da un proiettile alla testa.
I fatti intorno 4.30 di notte ad incrocio tra via dei Tribunali e piazzetta Sedil Capuano, a pochi passi da dove il 31 dicembre 2020 fu freddato il padre di Luigi Caifa, giovane assassinato il 4 ottobre dello stesso anno durante un conflitto a fuoco con la polizia in via Marina.
La vittima era proprio il cugino di Luigi Caiafa. Tra le ipotesi sta prendendo corpo quella del gioco finito in tragedia. Il giovane sarebbe stato in compagnia di un amico e di un parente e stavano armeggiando con la pistola, quando sarebbe partito il colpo fatale.
Perde il controllo della moto e cade, grave 21enne senza patente
Perde il controllo della moto e cade, grave 21enne senza patente
Lotta tra la vita e la morte F. E. (queste le iniziali di nome e cognome), il 21enne che stanotte alla guida della sua moto (cilindrata 750) senza patente ha perso il controllo ed è andato a rovinare contro una rotatoria. Il terribile impatto intorno alle 2,20 di notte in via Luca Pacioli a Napoli. Il ragazzo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale del Mare. Meno gravi, ma sempre preoccupanti le condizioni del passeggero, portato anche lui al nosocomio di Ponticelli e refertato con una prognosi di 8 giorni.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di stato e quelli del reparto infortunistica stradale della polizia Locale, sotto la supervisione del sottotenente Vincenzo Cirillo e agli ordini del comandante Ciro Esposito. A coordinarli dalla sala operativa il capitano Lucio Sarnacchiaro. Il veicolo è stato posto sotto sequestro.
Dopo le minacce parla l’avvocato del killer di Santo Romano
Lascia strascichi l’omicidio del 19enne Santo Romano, avvenuto la notte tra il 1 e il 2 novembre scorso a San Sebastiano al Vesuvio. Strascichi che hanno coinvolto nelle ultime 24 ore il legale del minorenne che ha sparato, l’avvocato Luca Raviele, costretto a presentare una denuncia contro ignoti dopo essere stato minacciato per la sua attività di difensore del 17enne reo confesso dell’omicidio Romano. Raviele aveva anche annunciato l’ipotesi di sporgere denuncia per la diffusione di un video in cui la madre della vittima, con il parlamentare Francesco Borrelli, avevano reso note le generalità dell’assassino, protette dalla legge in quanto minorenne. Minacce ricevute anche per aver detto che l’autore dell’omicidio aveva sparato per rispondere al lancio di un oggetto da parte della vittima. Particolare, che ha contribuito a scatenare la rabbia nei suoi confronti nonostante, ha tenuto a precisare il legale, che parla anche per la prima volta anche di alcune telecamere non funzionanti, contenuto nel verbale dei carabinieri che stanno eseguendo le indagini.
Ad Afragola inaugurato centro anti violenza in bene confiscato ai clan
Ad Afragola inaugurato centro anti violenza in bene confiscato ai clan
“Qui la camorra ha perso” questo lo slogan scritto sui manifesti all’ingresso della masseria “Antonio Esposito Ferraioli” e che ha accompagnato la cerimonia di consegna dell’immobile dove nascerà il nuovo centro per le donne vittime di violenza.
La struttura di Afragola, il bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli, da oggi quindi avrà anche l’ex fortino del clan ristrutturato. Qui verranno ospitati donne e bambini vittime di abusi ma non solo. L’obbiettivo infatti è anche quello di offrire attività di formazioni e opportunità lavorative, grazie alla vendita dei prodotti agricoli qui coltivati.
Intitolata al giovane sindacalista ucciso dalla mafia, la Masseria è gestita dal 2017 da una rete di associazioni e cooperative, che però con la scadenza dell’affidamento tra due anni, temono che non si avrà la possibilità di dare continuità all’operato svolto. A commentare lo scenario il sindaco di Afragola Antonio Pannone. (Intervista in video allegato).
A tagliare il nastro il prefetto di Napoli Michele di Bari. (Intervista in video allegato).
Presente per la benedizione invece Don Maurio Patriciello, parroco di Caivano, da anni attivo nel contrasto alla criminalità. (Intervista in video allegato).
Napoli a piedi, sciopero del trasporto pubblico paralizza la città
Napoli a piedi, sciopero del trasporto pubblico paralizza la città
Treni cancellati, ritardi di oltre un’ora e gente in attesa alle fermate: mattinata di passione sul versante della mobilità a Napoli a causa dello sciopero di 24 ore del trasporto pubblico. Anche il capoluogo campano infatti ha aderito alla mobilitazione nazionale. Dalle ore 5,30 fermi il 90% treni Eav, le funicolari, i tram ed i bus. L’ente autonomo volturno ha reso noto attraverso comunicato, che su 1500 dipendenti alla chiamata hanno risposto in circa 700 per una percentuale del 46%. La linea uno della metropolitana alle 9.30 ha chiuso i cancelli ed in città a garantire il servizio è rimasta solo la linea 2 gestita dalle ferrovie dello stato. Una giornata di contestazione che nasce per stimolare il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto nel 2023.
Molti i disagi per gli utenti, che però in linea di massima si sono detti solidali con le ragioni della protesta. (Interviste in video allegato).
Cancro e Tossicità finanziaria, premio a Milano per il Pascale
Tossicità finanziaria del cancro: con il progetto “VOICE”, che si propone la valutazione della prevalenza delle difficoltà economiche e dell’impatto finanziario in pazienti con tumore al seno in stadio precoce, l’Istituto Tumori Pascale di Napoli si è aggiudicato un premio nell’ambito del Fellowship Program, il bando di concorso che Gilead riserva a ricercatrici e ricercatori di Enti di ricerca e cura, pubblici e privati che in Italia operano nell’area delle malattie infettive, delle patologie del fegato, delle malattie oncologiche (carcinoma mammario e carcinoma uroteliale) e oncoematologiche (leucemie e linfomi).
Il progetto sarà coordinato dalla giovane ricercatrice del Pascale Martina Pagliuca (attiva presso la Struttura complessa di Oncologia clinica sperimentale di Senologia, ( Dipartimento di ricerca e assistenziale dei Percorsi oncologici del Distretto toracico dell’IRCCS partenopeo diretto da Michele De Laurentiis), alla quale è stato assegnato il premio nei giorni scorsi a Milano. Alla premiazione dei progetti vincitoriì hanno partecipato ricercatrici e ricercatori provenienti da tutta Italia, dal nord al sud. Sono 25 i progetti premiati solo nell’edizione 2024 e oltre 440 quelli presentati dal 2011, prima edizione del Bando Fellowship Program. Lavori che dato vita a un’importante produzione scientifica con ricadute sulla pratica clinica, presentati a congressi, pubblicati o in corso di pubblicazione su riviste nazionali o internazionali di rilevanza nazionale e locale per lo screening e il contrasto alle malattie infettive o per migliorare la gestione clinica, i percorsi diagnostici e terapeutici delle persone con patologie oncologiche ed ematologiche.
“La tossicità finanziaria – avverte la ricercatrice partenopea – è un problema rilevante in oncologia anche in Paesi con assistenza sanitaria universale, come quella italiana e ha un impatto notevole sul percorso dei pazienti: è infatti associata a una peggiore qualità di vita a una minore aderenza ai trattamenti e a tassi di sopravvivenza complessivamente peggiori. La diagnosi di tumore al seno in stadio precoce e la terapia necessaria da mettere in atto possono essere causa di condizioni, sintomi, trattamenti, responsabili di un carico finanziario che incide fortemente sui bilanci familiari dei pazienti talvolta non rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (costi cosiddetti out-of-pocket ossia sostenuti di tasca propria dal paziente)”.
Si parla delle spese per trasporti e spostamenti, trasferte ai fini di cura, esborsi non programmati per visite ed esami in cui magari aprirsi alla speranza di una seconda opinione dopo una prospettiva di vita che invece sta cambiando drasticamente assumendo i connotati di una spada di Damocle che penderà sul capo del paziente e della sua famiglia per anni. Test diagnostici non rimborsati dal SSN, liste d’attesa per eseguire test diagnostici, farmaci, complementi alimentari, integratori, dispositivi medici non rimborsati. Insomma, costi imprevisti che per mesi dovranno essere sottratti al bilancio familiare aggravato dall’assenza dal lavoro e dalla fragilità ma necessari per vivere e curarsi meglio. Sono questi i contorni della cosiddetta tossicità finanziaria del cancro.
“In assenza di dati specifici a riguardo – spiega la dottoressa Pagliuca – valuteremo (con l’aiuto di strumenti digitali) la prevalenza di difficoltà economiche, al momento della diagnosi, e l’insorgenza della tossicità finanziaria, durante o dopo il trattamento, su un campione di pazienti affette da carcinoma mammario in stadio precoce. L’obiettivo del nostro studio è quello di capire meglio tale fenomeno al fine di poter ottimizzare i percorsi diagnostici e la gestione clinica dei pazienti, che possano aiutare a sviluppare strategie correttive mirate a ridurre tale impatto economico”.
Più in dettaglio, VOICE è uno studio prospettico, osservazionale, multicentrico (coinvolgerà infatti numerosi centri oncologici su territorio nazionale) che prevede che i pazienti siano seguiti per una durata temporale prolungata. Il supporto fornito da Gilead garantirà nel corso dei prossimi dodici mesi la possibilità di avviare lo studio nei diversi centri italiani, anche attraverso l’utilizzo di strumenti digitali per sottoporre i questionari ai pazienti.
Tra gli obiettivi valutare l’associazione della tossicità finanziaria con la qualità di vita globale e il distress fisico o emotivo dei pazienti, in aggiunta ad altre condizioni specifiche relate al carcinoma mammario”. Da sottolineare che, da anni, si occupa di tale tematica anche Franco Perrone, scienziato e primario del Pascale, oggi alla guida della società scientifica AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Perrone insieme a Massimo Di Maio (presidente eletto AIOM) e ad Eva Blondeaux, hanno contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo del progetto vincitore.
Clan condizionava forniture nel Comune di Pagani, arresti nel salernitano
Clan condizionava forniture nel Comune di Pagani, arresti nel salernitano
Il clan condizionava l’attività amministrativa per ottenere forniture pubbliche in provincia di Salerno: blitz anticamorra all’alba di questa mattina ad opera dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore. I militari hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia salernitana, dal Gip del Tribunale di Salerno nei confronti di soggetti indagati per reati contro la Pubblica Amministrazione, aggravati delle finalità di agevolare un sodalizio mafioso.
L’indagine ha riguardato il condizionamento da parte del clan camorristico Fezza-De Vivo dell’attività amministrativa del Comune di Pagani per l’ottenimento di forniture pubbliche. Il blitz di questa mattina arriva a poco più di un mese da un’altra serie di arresti avvenuti sempre contro lo stesso cartello criminale.
Il 21 settembre infatti, la direzione distrettuale antimafia coordinò un’operazione che portò’ all’arresto di 29 persone appartenenti al clan per estorsioni, droga, possesso di armi da guerra, incendi e pestaggi. 20 i capi di accusa conseguenti all’indagine che ricostruiva omicidi e le modalità con cui l’organizzazione criminale condizionava il tessuto economico e imprenditoriale dell’agro nocerino sarnese.