martedì, Novembre 26, 2024
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Cancro e Tossicità finanziaria, premio a Milano per il Pascale

Tossicità finanziaria del cancro: con il progetto “VOICE”, che si propone la valutazione della prevalenza delle difficoltà economiche e dell’impatto finanziario in pazienti con tumore al seno in stadio precoce, l’Istituto Tumori Pascale di Napoli si è aggiudicato un premio nell’ambito del Fellowship Program, il bando di concorso che Gilead riserva a ricercatrici e ricercatori di Enti di ricerca e cura, pubblici e privati che in Italia operano nell’area delle malattie infettive, delle patologie del fegato, delle malattie oncologiche (carcinoma mammario e carcinoma uroteliale) e oncoematologiche (leucemie e linfomi).

Il progetto sarà coordinato dalla giovane ricercatrice del Pascale Martina Pagliuca (attiva presso la Struttura complessa di Oncologia clinica sperimentale di Senologia, ( Dipartimento di ricerca e assistenziale dei Percorsi oncologici del Distretto toracico dell’IRCCS partenopeo diretto da Michele De Laurentiis), alla quale è stato assegnato il premio nei giorni scorsi a Milano. Alla premiazione dei progetti vincitoriì hanno partecipato ricercatrici e ricercatori provenienti da tutta Italia, dal nord al sud. Sono 25 i progetti premiati solo nell’edizione 2024 e oltre 440 quelli presentati dal 2011, prima edizione del Bando Fellowship Program. Lavori che dato vita a un’importante produzione scientifica con ricadute sulla pratica clinica, presentati a congressi, pubblicati o in corso di pubblicazione su riviste nazionali o internazionali di rilevanza nazionale e locale per lo screening e il contrasto alle malattie infettive o per migliorare la gestione clinica, i percorsi diagnostici e terapeutici delle persone con patologie oncologiche ed ematologiche.

“La tossicità finanziaria – avverte la ricercatrice partenopea – è un problema rilevante in oncologia anche in Paesi con assistenza sanitaria universale, come quella italiana e ha un impatto notevole sul percorso dei pazienti: è infatti associata a una peggiore qualità di vita a una minore aderenza ai trattamenti e a tassi di sopravvivenza complessivamente peggiori. La diagnosi di tumore al seno in stadio precoce e la terapia necessaria da mettere in atto possono essere causa di condizioni, sintomi, trattamenti, responsabili di un carico finanziario che incide fortemente sui bilanci familiari dei pazienti talvolta non rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (costi cosiddetti out-of-pocket ossia sostenuti di tasca propria dal paziente)”.

Si parla delle spese per trasporti e spostamenti, trasferte ai fini di cura, esborsi non programmati per visite ed esami in cui magari aprirsi alla speranza di una seconda opinione dopo una prospettiva di vita che invece sta cambiando drasticamente assumendo i connotati di una spada di Damocle che penderà sul capo del paziente e della sua famiglia per anni. Test diagnostici non rimborsati dal SSN, liste d’attesa per eseguire test diagnostici, farmaci, complementi alimentari, integratori, dispositivi medici non rimborsati. Insomma, costi imprevisti che per mesi dovranno essere sottratti al bilancio familiare aggravato dall’assenza dal lavoro e dalla fragilità ma necessari per vivere e curarsi meglio. Sono questi i contorni della cosiddetta tossicità finanziaria del cancro.

“In assenza di dati specifici a riguardo – spiega la dottoressa Pagliuca – valuteremo (con l’aiuto di strumenti digitali) la prevalenza di difficoltà economiche, al momento della diagnosi, e l’insorgenza della tossicità finanziaria, durante o dopo il trattamento, su un campione di pazienti affette da carcinoma mammario in stadio precoce. L’obiettivo del nostro studio è quello di capire meglio tale fenomeno al fine di poter ottimizzare i percorsi diagnostici e la gestione clinica dei pazienti, che possano aiutare a sviluppare strategie correttive mirate a ridurre tale impatto economico”.

Più in dettaglio, VOICE è uno studio prospettico, osservazionale, multicentrico (coinvolgerà infatti numerosi centri oncologici su territorio nazionale) che prevede che i pazienti siano seguiti per una durata temporale prolungata. Il supporto fornito da Gilead garantirà nel corso dei prossimi dodici mesi la possibilità di avviare lo studio nei diversi centri italiani, anche attraverso l’utilizzo di strumenti digitali per sottoporre i questionari ai pazienti.
Tra gli obiettivi valutare l’associazione della tossicità finanziaria con la qualità di vita globale e il distress fisico o emotivo dei pazienti, in aggiunta ad altre condizioni specifiche relate al carcinoma mammario”. Da sottolineare che, da anni, si occupa di tale tematica anche Franco Perrone, scienziato e primario del Pascale, oggi alla guida della società scientifica AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). Perrone insieme a Massimo Di Maio (presidente eletto AIOM) e ad Eva Blondeaux, hanno contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo del progetto vincitore.

Clan condizionava forniture nel Comune di Pagani, arresti nel salernitano

Clan condizionava forniture nel Comune di Pagani, arresti nel salernitano

Il clan condizionava l’attività amministrativa per ottenere forniture pubbliche in provincia di Salerno: blitz anticamorra all’alba di questa mattina ad opera dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore. I militari hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia salernitana, dal Gip del Tribunale di Salerno nei confronti di soggetti indagati per reati contro la Pubblica Amministrazione, aggravati delle finalità di agevolare un sodalizio mafioso.

L’indagine ha riguardato il condizionamento da parte del clan camorristico Fezza-De Vivo dell’attività amministrativa del Comune di Pagani per l’ottenimento di forniture pubbliche. Il blitz di questa mattina arriva a poco più di un mese da un’altra serie di arresti avvenuti sempre contro lo stesso cartello criminale.

Il 21 settembre infatti, la direzione distrettuale antimafia coordinò un’operazione che portò’ all’arresto di 29 persone appartenenti al clan per estorsioni, droga, possesso di armi da guerra, incendi e pestaggi. 20 i capi di accusa conseguenti all’indagine che ricostruiva omicidi e le modalità con cui l’organizzazione criminale condizionava il tessuto economico e imprenditoriale dell’agro nocerino sarnese.

Campania, vertenza dei lavoratori idraulico-forestali

Campania, vertenza dei lavoratori idraulico-forestali

Stabilizzare i lavoratori idraulico-forestali in forza alle Comunità Montane, pagare loro sette mesi di stipendi arretrati e rilanciare il patrimonio dei Parchi e delle Risorse Naturali della Regione Campania come parte integrante del progetto di sviluppo turistico del territorio. È l’obiettivo di un emendamento al disegno di legge regionale in materia di bonifica montana e difesa del suolo e di un’interrogazione alla Giunta regionale presentati dalla consigliera indipendente, Mari Muscarà.

I contenuti della proposta sono stati discussi durante una conferenza che ha visto gli interventi del presidente dell’associazione Sud protagonista, Salvatore Ronghi e del Segretario Generale del sindacato forestali Sifus Confali, Maurizio Grosso.

(Interviste nel video allegato)

Povertà educativa, a Napoli presentato il progetto “Criscito”

Povertà educativa, a Napoli presentato il progetto “Criscito”

Si chiama “Criscito”, perché così come il lievito madre permette la maturazione degli impasti, allo stesso modo l’obiettivo del programma è essere promotori “di una lievitazione del capitale sociale del Borgo e di tutta l’area di riferimento, soprattutto dei bambini e delle famiglie della zona. E’ un presidio educativo di prossimità in cui sono già in corso attività educative e sociali con l’obiettivo di contrastare l’esclusione precoce e multifattoriale particolarmente significativa nell’area del Borgo di Sant’Antonio Abate, area a ridosso tra piazza Garibaldi e Porta Capuana.
Il progetto nasce da un’idea dell’associazione IF-ImparareFare ETS, mentre soggetto responsabile è l’associazione Amici di Peter Pan APS e vede la partnership del Comune di Napoli e di altre realtà del territorio. Il programma è cofinanziato da Impresa Sociale Con I Bambini e Fondazione EOS (Edison Orizzonte Sociale) per un investimento complessivo di 800mila euro, al 50 per cento.

“Il progetto ha l’ambizione di portare rigenerazione urbana a partire dal basso in un territorio difficile – ha spiegato Antonio Del Prete, presidente dell’associazione Amici di Peter Pan – si interverrà sui bambini, sulle famiglie, suoi giovani e sulle azioni dedicate loro in un momento molto difficile di questa città per i fatti di cronaca nera che stiamo vivendo. Stiamo parlando con la gente del posto e ci poniamo l’obiettivo di raggiungere circa 150 bambini e le loro famiglie nell’arco di 4 anni in via diretta”.

Il target di riferimento sono i minori fra gli 8 e i 13 anni. L’ambizione di Criscito è creare, progressivamente un luogo di attrazione, azione e riflessione che sia operativo e simbolico, di crescita della consapevolezza comunitaria, di attivazione civica, di co-creazione di coesione sociale e riconoscimento di diritti, diversità, opportunità di sviluppo sostenibile locale.

“Crediamo che essere presenti come impresa su un territorio voglia dire non solo generare reddito ma anche avere un ruolo sociale – ha affermato Nicola Monti, presidente Fondazione Eos – e qui a Napoli, con Impresa sociale con I Bambini, abbiamo individuato questo quartiere complesso per sponsorizzare questo centro di aggregazione sociale che sarà aperto a mamme con bambini, ad adolescenti. Lo scopo è dare ai giovani un futuro migliore, opportunità che spesso nell’ambiente sociale che vivono non riescono a cogliere. E’ un piccolo contributo ma credo che il ruolo di un’impresa sia anche collaborare con il pubblico su queste iniziative”.

Tra le attività per i bambini figurano azioni di educativa di strada, laboratori artistici e ludico-ricreativi e campi estivi; per gli adulti ci saranno uno sportello di cittadinanza, attività di orientamento al lavoro finalizzata anche all’attivazione di 15 borse lavoro di 6 mesi per le mamme “che mostrano una resilienza maggiore e una propensione a migliorare la propria condizione”; ma anche spazio per adolescenti (14-17 anni), uno spazio per l’infanzia e uno spazio di sostegno alla comunità educante e di infrastrutturazione sociale. “L’obiettivo che tutti abbiamo – ha evidenziato Francesca Magliulo, direttrice Fondazione Eos – è non solo rimanere il più a lungo per avere un impatto sociale profondo sul territorio ma stiamo già pensando al lascito”.

(Interviste nel video allegato)

Continuano le proteste dei lavoratori Gesco, presidio al Frullone

Continuano le proteste dei lavoratori Gesco, presidio al Frullone

Una mobilitazione che va avanti dal 25 settembre quella dei 300 operatori socio sanitari del gruppo di imprese Gesco, a cui il 31 ottobre è scaduto il contratto di lavoro che li legava all’Asl Napoli 1. Hanno occupato, o meglio presidiato in questo mese e più di lotta, monumenti, piazze e uffici pubblici, chiesto aiuto al prefetto e ad altri rappresentanti istituzionali della città. Al momento però, non si è mosso ancora nulla. Stremati dal lungo periodo di lotta, ieri la mobilitazione si è trasferita negli spazi esterni dell’Asl Napoli 1 in zona Frullone e i lavoratori sono rimasti anche di notte. Cominciata dopo che l’azienda sanitaria aveva deciso di appellarsi a una clausola contrattuale e rescindere il rapporto di lavoro con più di un anno di anticipo, la vertenza degli operatori socio sanitari ha visto una manifestazione al giorno.

Al loro fianco il consiglio regionale della Campania, che ha inserito l’argomento in un ordine del giorno. Tanti i messaggi di solidarietà. Ma dalla direzione dell’Asl Na1, sulla richiesta dei lavoratori di riportare alla data dicembre 2025 la scadenza naturale del contratto, ancora nessun segnale. Cinquemila, secondo la stima di Gesco, le persone fragili, tra anziani, tossicodipendenti e disabili, che hanno perso il loro sostegno.

Lavori fantasma al Cotugno per 3,3 milioni di euro, nei guai ex direttore ufficio tecnico

Lavori fantasma all’ospedale Cotugno di Napoli per 3,3 milioni di euro. Finisce nei guai l’ex direttore dell’ufficio tecnico e un suo collaboratore.

Non avevano neppure gli operai le due società che, solo sulla carta, avrebbero eseguito lavori di ristrutturazione e manutenzione nell’ospedale Cotugno di Napoli. E’ quanto il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza partenopeo e la Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti (procuratore regionale Antonio Giuseppone, vice procuratore generale Gianluca Braghò) contestano all’ex direttore dell’Ufficio tecnico manutentivo del Cotugno e a un suo stretto collaboratore nell’invito a dedurre da oltre 3,3 milioni di euro notificato dai militari. I destinatari del provvedimento dei pm contabili sono Vito Parisi, 78 anni, all’epoca dei fatti direttore protempore dell’Unità Operativa Complessa tecnico-manutentiva dell’Azienda Ospedaliera dei Colli (direttore dei lavori di appalto e responsabile unico dei procedimenti) e Espedito Amodio, 47 anni, all’epoca dei fatti dipendente dell’Unità Operativa Complessa tecnico-manutentiva e direttore dei lavori di appalto.

LE DENUNCE DALLA STESSA AZIENZA DEI COLLI

Gli accertamenti sono scattati dopo alcune denunce presentate dalla direzione generale dell’Azienda dei Colli, di cui fa parte la struttura sanitaria vittima del raggiro. Le società nelle cui casse sono finiti i bonifici per i lavori mai eseguiti, una delle quali amministrata di fatto dal nipote del dirigente ospedaliero, sono risultate vere e proprie “scatole vuote”. All’ex direttore dell’Ufficio tecnico sono stati sequestrati tra l’altro due immobili nella provincia di Mantova.

 

Scorte in esaurimento a mensa poveri di Napoli, l’appello di don Francesco

E’un appello ai napoletani in grado di aiutare chi non ha possibilità economiche quello che arriva dalla mensa dei poveri del Carmine. Negli ultimi giorni, la struttura coordinata da don Francesco Sorrentino sta terminando le scorte donate da vari benefattori e non sta riuscendo a garantire cestini del pranzo, vestiti e scarpe per tutte le persone indigenti e senza fissa dimora della città, che si presentano ogni mattina alle porte della struttura. Tra le cause, l’aumento del 50% degli indigenti a fronte dei 500 cestini per il pranzo cucinati dai tanti volontari che lavorano nella mensa

Napoli, nascondeva arma e mezzo chilo di droga: arrestata 41enne

Napoli, nascondeva arma e mezzo chilo di droga: arrestata 41enne

Nascondeva in casa una pistola, munizioni e mezzo chilo di droga, Virginia Milano, classe 83, ma è stata scoperta dagli agenti del commissariato di Secondigliano ed arrestata. I fatti in via della Bussola, nel quartiere conosciuto come Bronx, nell’area nord di Napoli. Durante le operazioni alto impatto in corso nel rione le forze dell’ordine hanno controllato un’abitazione all’interno della quale hanno sorpreso una donna che, all’arrivo dei poliziotti, ha lanciato dalla finestra del balcone della sua camera da letto due borse immediatamente recuperate da altri operatori.

All’interno delle sacche sono state trovate 266 dosi tra marijuana e hashish, una busta contenente altri 27 grammi di marijuana, 12 involucri di cocaina per un totale complessivo di quasi mezzo chilo di sostanze stupefacenti. Scoperte anche una pistola calibro10 con matricola abrasa, 66 cartucce di vario calibro e diverso materiale per il confezionamento. Per la donna quindi, 41enne con precedenti, sono scattate le manette ai polsi.

Dovrà rispondere di detenzione di armi clandestine, ricettazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

Svolta nell’omicidio Vassallo, arrestato un colonnello dei carabinieri

Svolta nell’omicidio Vassallo, arrestato un colonnello dei carabinieri

Svolta clamorosa nelle indagini sull’omicidio Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso 14 anni fa e precisamente il 5 settembre del 2010. Sono state arrestate quattro persone, tra le quali il colonnello die carabinieri Fabio Cagnazzo. Con lui anche il figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi.

Cagnazzo, per anni a capo della compagnia di Castello di Cisterna, è stato protagonista a Napoli e provincia di indagini sui più potenti clan di camorra. E’ diventato, poi, comandante provinciale a Frosinone, e da un anno e mezzo risultava tra gli indagati per la morte di Vassallo. La ricostruzione degli inquirenti individua il movente dell’assassinio nella scoperta, da parte del sindaco, di un traffico di stupefacenti riconducibile ad ambienti camorristici e nel quale sarebbero stati coinvolti anche esponenti dell’Arma. Vassallo sarebbe stato ammazzato dopo aver confidato quanto sapeva sulla vicenda all’ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ma prima di poter formalizzare la sua denuncia ad un carabiniere di assoluta fiducia dello stesso Greco. Sempre in base alle accuse, Cagnazzo si sarebbe speso in una attività di depistaggio delle indagini organizzata già prima che Vassallo venisse ammazzato.

Il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, nel commentare la vicenda ha spiegato che “resta in attesa di conoscere una verità giudiziaria”, oltre ad essere molto felice del lavoro di approfondimento che la Procura di Salerno ha voluto fare in questi lunghi anni e soprattutto nell’ultimo periodo”.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dal raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma.

 

Bilancio operazioni antidroga a Caserta: sequestrate 37 piante di canapa indica

Bilancio operazioni antidroga a Caserta: sequestrate 37 piante di canapa indica

37 piante di Canapa Indica prossime alla raccolta, oltre 230 grammi di marijuana e circa 30 grammi di hashish. È questo il bilancio delle operazioni effettuate lo scorso mese dai Finanzieri della Tenenza di Piedimonte Matese

La sostanza stupefacente era sicuramente destinata al popolo della movida, soprattutto ai giovanissimi. Il raccolto ottenuto dalle piantagioni, una volta lavorato ed essiccato, avrebbe prodotto almeno 12 kg. di marijuana, per un valore di mercato di oltre 60.000 mila euro.

I Baschi verdi durante l’attività di controllo volta al contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, (fenomeno sempre più crescente nei comuni dell’alto casertano) hanno individuato 2  coltivazioni, con piante alte sino a tre metri, messe a coltura nella campagna in agro del comune di Dragoni e fermare uno dei due proprietari delle piantagioni, nei confronti del quale, oltre alle 25 piante di canapa indiana, sono stati sequestrati 230 grammi di marijuana – in parte già confezionata in dosi.

Sequestrata anche una seconda piantagione, costituita da 11 piante di canapa indiana, organizzata all’interno di una fitta boscaglia nel comune di Dragoni, nei confronti di soggetti ignoti, in quanto il proprietario del terreno è risultato deceduto e gli eredi stabiliti all’estero.

In ultimo, nei comuni di Piedimonte Matese e San Gregorio Matese, le fiamme gialle hanno scoperto 1 pianta di Canapa Indiana e oltre 30 grammi di hashish.

 

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