mercoledì, Agosto 13, 2025
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Truffe agli anziani, carabinieri arrestano 3 persone

Truffe agli anziani, carabinieri arrestano 3 persone

Prosegue senza soste da inizio dell’anno l’azione dei carabinieri contro le truffe agli anziani e alle persone fragili. 274 casi denunciati, 72 arresti 35 denunce questi i numeri dal 1 gennaio a oggi, quando i militari della Compagnia di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre uomini rispettivamente di 32, 38 e 26 anni.

Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di persone anziane. Le indagini hanno permesso di scoprire che i tre avevano creato un’associazione a delinquere dedita alle truffe con la tecnica del finto familiare o del finto avvocato che avrebbe portato al pagamento di una cauzione per la liberazione del figlio arrestato. L’attività investigativa ha permesso di accertare ben 36 truffe in danno di altrettante vittime anziane residenti nelle provincie di Napoli, Benevento ed Avellino.

Gli indagati avrebbero agito dalla propria base operativa individuata in un appartamento utilizzato come call center nel quartiere napoletano di Ponticelli per un giro d’affari di quasi centomila euro in contanti e diversi monili in oro e gioielli rinvenuti e successivamente restituiti ai legittimi proprietari. Tutti sono in attesa di giudizio.

Numeri record per il CTF 2025, oltre 40mila presenze in 31 giorni

Numeri record per il CTF 2025, oltre 40mila presenze in 31 giorni

Numeri da record per la diciottesima edizione del Campania Teatro Festival, la nona diretta da Ruggero Cappuccio. La rassegna internazionale e multidisciplinare, realizzata dalla Fondazione Campania dei Festival con il sostegno concreto della Regione Campania, ha fatto registrare quest’anno oltre 40mila presenze in 31 giorni di programmazione. Il doppio rispetto alle edizioni precedenti che avevano avuto la stessa durata e lo stesso numero di spettacoli.

UN SUCCESSO STRAORDINARIO

Un successo davvero straordinario, si legge in una nota, testimoniato anche dai 387 giornalisti accreditati e dai 177 servizi radiotelevisivi sui diversi eventi del Festival. Molti dei quali concentrati nel Palazzo Reale di Napoli, tornato ad essere il cuore della manifestazione, ma anche in 8 teatri della città, in alcuni dei luoghi più suggestivi dell’intera regione, come ad esempio l’Anfiteatro Grande di Pompei, Villa Campolieto di Ercolano, il Fiordo di Furore (Sa) e il Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento (Sa), e in quelli dove il focus sul teatro sociale ha portato coraggiosamente bellezza e cultura. A fare da filo conduttore una particolare attenzione, premiata dal pubblico, per le nuove drammaturgie e per il teatro che verrà. Quello dei tanti spettacoli che hanno debuttato in prima assoluta al Festival, e che ritroveremo in larga parte nella programmazione invernale di molti teatri italiani, ma anche quello proposto nella sezione Osservatorio dedicata alle giovani Compagnie teatrali, fucina di talenti e originali operazioni di scrittura e regia.

GRANDI NOMI DELLA SCENA INTERNAZIONALE

Il Festival, però, come ogni anno ha ospitato anche grandi nomi della scena internazionale e spettacoli che hanno fatto tappa per l’Italia solo in Campania. A cominciare dal “Faustus in Africa!” di William Kentridge al Mercadante di Napoli fino alla “Julia” della regista brasiliana Christiane Jatahy al Politeama. Particolarmente emozionanti sono stati poi “Lapis Lazuli” del coreografo greco Euripides Laskaridis, il focus sulle drammaturgie del Mediterraneo e “Works and Days” della formazione fiamminga Fc Bergman, moderna ed ecologica riflessione da Esiodo sul fragile legame tra gli esseri umani e il pianeta, accolta con entusiasmo dal pubblico del teatro Verdi di Salerno. Grande interesse hanno suscitato inoltre le quattro mostre gratuite dedicate a Roberto Herlitzka, Enzo Cannavale, Eduardo Scarpetta e Luisa Conte, premiate dall’afflusso costante di visitatori numerosi e partecipi.

IL TEMA DELLA PACE

Un tema, quello drammaticamente attuale della pace, ha permeato l’intera rassegna, veicolando le giuste pulsazioni e l’ossigeno vitale che l’arte fornisce a ogni democrazia. Non a caso, lo slogan di questa diciottesima edizione è stato “Battiti per la pace”, una esortazione a non restare silenti di fronte all’ingiustizia e all’orrore delle guerre, ma anche la consapevolezza che il teatro è respiro, ritmo, incontro di idee, condivisione, vita.

I PREZZI POPOLARI

Confermata in questa edizione, la politica dei prezzi popolari, che caratterizza fin dal primo anno la direzione artistica di Ruggero Cappuccio. Una scelta, quella di tenere invariato il prezzo del biglietto da 5 a 8 euro, con ulteriori agevolazioni e ingresso gratuito per i diversamente abili con accompagnatore e i pensionati titolari di assegno sociale, che ha favorito il nuovo record di presenze ed è stata possibile ancora una volta soltanto grazie al finanziamento della Regione Campania. L’appuntamento ora è con il Campania Teatro Festival 2026, il decimo diretto da Ruggero Cappuccio, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Alessandro Barbano. Dove lo schema vincente resterà lo stesso, ma non mancheranno interessanti novità.

Fiaccolata a Scampia per ricordare le vittime del crollo della Vela Celeste

Circa 300 persone hanno preso parte ieri sera alla fiaccolata organizzata per ricordare il crollo all’interno della Vela Celeste di Scampia di un anno fa. Il crollo avvenuto il 22 luglio attorno alle 22.30 e provocò tre morti e undici feriti, tra cui sette bambini. Poco dopo le 21 i componenti del comitato Vele Scampia, a cui si sono uniti il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e il prefetto, Michele Di Bari, hanno percorso il tratto tra via Gobetti e l’area antistante l’edificio oggetto del crollo.
“Sembra ieri – scrivono – che un pezzo della Vele Celeste, di una delle nostre case, veniva giù in pochi secondi portandosi via Roberto, Patrizia e Margherita. Invece è passato un anno. Ricordiamo la prima notte, la più brutta e violenta, quella durante la quale nessuno di noi sapeva cosa dire. Figuriamoci cosa fare”. Il comitato Vele Scampia chiama “il sole della solidarietà”.
“Una solidarietà che raggiunse quell’Università di Scampia dove arrivarono brandine, cibo a lunga conservazione, giocattoli per bambini, carta igienica, omogeneizzati. Di tutto. In pochissime ora le lacune istituzionali furono colmate da una solidarietà straordinaria”. Per i componenti del comitato “il crollo della Vele Celeste, le sue vittime, le persone che rimasero gravemente ferite rappresenta – e continuerà a rappresentare – per la nostra famiglia delle Vele di Scampia una ferita insanabile”. L’iniziativa si snoderà tra via Gobetti fino alla zona della Vela Celeste: “Per continuare a stare al fianco di quelle famiglie – sostengono i promotori – che hanno pagato il prezzo più alto, per continuare a stare al fianco del nostro popolo”. “Oggi, come un anno fa – conclude il comunicato – non scenderemo sul terreno della polemica. La giustizia farà il suo corso e se qualcuno ha avuto delle responsabilità per i tragici avvenimenti dello scorso 22 luglio, ne risponderà nelle sedi preposte. A noi oggi interessa solo ricordare chi non c’è più e rimanere al fianco di chi in un alloggio provvisoria aspetta ancora di poter tornare a casa sua”.
“Essere qui è un atto doveroso da parte delle istituzioni per mantenere la vicinanza a quelle famiglie che hanno perso i loro cari”. Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che questa sera è presente a Scampia alla fiaccolata promossa per ricordare la tragedia avvenuta un anno fa, con il crollo di una passerella in una delle Vele. Il prefetto ha ricordato che “il quartiere sta rinascendo” anche grazie a tutte le attività che “il Comune ha posto in essere”. Sono cinque i progetti che potranno essere conclusi in pochi mesi e “bisogna sempre puntare alla qualità della vita”. Successivamente il prefetto ha incontrato i familiari delle tre vittime ribandendo che “fare memoria significa anche asciugare le lacrime” e che le istituzioni sono “qui per accompagnavi”.

Il Napoli stecca la prima e perde 2-0 contro l’Arezzo

DIMARO – Un Napoli imballato dalla pensate preparazione pre campionato imposta da Conte stecca la prima uscita stagionale e perde 2-0 contro l’Arezzo. La squadra allenata dall’ex, Christian Bucchi, che milita in Lega Pro, fa bella figura contro i campioni. d’Italia. In gol nel primo tempo un brillante Pattarello su rigore, intercettato da Meret ma non bloccato. Allo scadere del match, invece, la seconda rete firmata da Varela.
Tempo di esperimenti e prime confidenze con i nuovi moduli e i nuovi interpreti, sul campo di Carciato, in Trentino. Per la prima volta si vede Kevin De Bruyne, diventato subito idolo dei tifosi e già leader tecnico e carismatico. Per lui due occasioni, ma anche nelle gambe del 34enne ex Chelsea, c’è troppo acido lattico.
Gambe imballate, riflessi lenti, poche idee e anche qualche buona giocata soprattutto del giovane Hasa, elemento considerato in lista di sbarco, a meno di clamorosi ripensamenti di Conte. Il gioiellino scuola Juve originario di Sora, mette in luce le sue doti e appare tra i più brillanti. Anche Marianucci, schirato sulla linea difensiva nel primo tempo, dimostra subito le sue capacità.
Nel primo tempo Conte schiera la difesa con Di Lorenzo e Olivera sulle fasce e con Marianucci e Juan Jesus centrali, mentre a centrocampo Hasa fa il regista e ai suoi lati si piazzano Anguissa e De Bruyne. Il tridente d’attacco è inedito con Zanoli, Lucca e Lang. L’olandese si fa notare per qualche buon dribbling che tuttavia non riesce a innescare conclusioni pericolose.

Nella ripresa Conte cambia la squadra per dieci undicesimi e cambia anche l’assetto tattico passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1- In campo Neres, Raspadori, Lukaku, Rrahmani, Beukema, Lobotka, Zerbin, Spinazzola, Mazzocchi, in porta Contini. Anguissa è l’unico reduce del primo tempo, poi sostituito da Vergara.

La prossima amichevole è in programma il 26 lugliuo contro il Catanzaro, allenata da Alberto Aquilani.

Helthcare summit, focus su riforma disabilità con ministro Locatelli

Focus sulla disabilità a Pozzuoli per la seconda edizione del Healthcare’ Summit’, l’iniziativa promossa da Michela Rostan, responsabile del Dipartimento regionale per le disabilità della Lega, che ha visto esponenti di governo e parlamento della Lega confrontarsi con una folta rappresentanza di sindaci, amministratori locali, consiglieri comunali, esponenti del mondo dell’associazionismo e delle professioni sanitarie, riuniti sul tema ‘Una Campania più inclusiva’. Durante i lavori spazio anche all’approfondimento sulla riforma voluta dal ministro della Disabilità, Alessandra Locatelli, presente all’iniziativa

 

Al tavolo dei relatori Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia dell’Istituto Pascale, Anna Maria Colao, professore ordinario di Endocrinologia dell’Università Federico II e i parlamentari della Lega, Gianluca Cantalamessa, Giampiero Zinzi e Pina Castiello, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

Case popolari, ecco le nuove regole per assegnazione in Campania

Cambia in Campania il regolamento che disciplina l’assegnazione, la gestione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. A illustrare in che direzione vanno le nuove misure sul tema del diritto alla casa, l’assessore all’Urbanistica della Regione Campania, Bruno Discepolo, durante una seduta pubblica dell’Osservatorio regionale sulla casa Intervista

Contrasto all’emergenza abitativa

Nel corso della seduta è stata presentata anche l’istituzione del “Nuovo Fondo regionale di contrasto all’emergenza abitativa e sul diritto all’abitare dal tavolo dei relatori è stata lanciata una proposta del presidente dell’Acer, l’Agenzia campana per l’edilizia residenziale pubblico, David Lebro

Crollo vela di Scampia, l’inchiesta a un anno dalla tragedia

Crollo vela di Scampia, l’inchiesta a un anno dalla tragedia

Un anno dopo il crollo della Vela Celeste di Scampia che uccise tre persone, ferendone undici, di cui sette bambini lo scenario investigativo è completamente cambiato e il cerchio si è ristretto: da nove a sei indagati. Le accuse, coordinate dai pm Manuela Persico e Mario Canale, sono pesantissime: omicidio colposo plurimo, disastro colposo, lesioni gravissime. I sei indagati, tutti dirigenti dei servizi Patrimonio e Politiche per la Casa, sono chiamati a rispondere di anni di inerzia istituzionale, di mancata manutenzione e soprattutto della decisione che ha lasciato famiglie intere vivere in una struttura definita inagibile già dieci anni prima.

Infatti, l’inchiesta è stata divisa in due tronconi: la prima riguarda il crollo materiale, il ballatoio al terzo piano era malridotto, corrosione estesa e giunti rotti. La seconda è ancora più inquietante: il mancato sgombero delle famiglie. Nel 2015, la giunta De Magistris firmò un’ordinanza per evacuare la Vela Celeste. È rimasta nei cassetti. Gli uffici competenti, ora sotto inchiesta, non mossero un dito. Quelle firme oggi pesano come lapidi. Un foglio di carta che avrebbe dovuto salvare vite, finito in un cassetto come mille altri, sepolto dal silenzio degli uffici, dall’omertà e dal menefreghismo istituzionale. Nessuno ha voluto prendersi la responsabilità di alzare la voce, nessuno ha osato applicare l’atto più semplice: far evacuare un palazzo che tutti sapevano pericoloso. Il risultato è nelle foto di quella sera: corpi, macerie, urla nel buio.

Oggi in Consiglio Comunale ricordate le tre vittime dall’Assessora Laura Lieto che sottolinea: (Intervista nel video allegato).

Consiglio comunale, focus su riqualificazione delle periferie

Consiglio comunale, focus su riqualificazione delle periferie

Si è riunito in via Verdi il Consiglio comunale di Napoli. L’assise cittadina presieduta da Enza Amato ha affrontato numerosi temi all’rodine del giorno. Tra quelli più urgenti sicuramente la situazione delle periferie che da anni attendono un riscatto sociale e urbanistico. Da est a ovest della città la situazione è sempre la stessa, degrado, strutture fatiscenti, edifici in molti casi non a norma o addirittura inagibili e spazi pubblici degradati o inesistenti. Il consigliere Massimo Cilenti: (Intervista nel video allegato).

Tra le altre questioni all’ordine del giorno quella riferita allo stadio Maradona. Il terzo anello, secondo quelle che sono le risultanze dei controlli effettuati dal comune potrebbe essere riaperto. Il consigliere Massimo Cilentispera che l’impianto di Fuorigrotta possa presto diventare punto di riferimento per competizioni internazionali: (Intervista nel video allegato).

“Pokerissimo Napoli”, il libro che racconta il quarto scudetto azzurro

La voglia di festeggiare, sempre e comunque, lee vittorie sportive del Napoli. Una passione che accomuna, in una città vulcanica e capace di entusiasmarsi come nessun’altra, professionisti in campi diversi, leader nel loro ambiente, uniti dal colore azzurro della squadra del cuore. Da questo nasce il libro “Pokerissimo Napoli – Il quarto Scudetto”, a cura del notaio/scrittore Dino Falconio. Volume celebrato, attraverso ricordi e rievocazioni dell’ultima stagione della squadra di Antonio Conte, in un happening culturale e sportivo alla Porta del Parco di Bagnoli.

Tra gli autori, capaci di identificare in un ideale pokerissimo il jolly che ha fatto la differenza, anche un insospettabile critico musicale del Mattino, ovvero Stefano Valanzuolo. E l’imprenditore Lello Carlino, patron di Carpisa.

Una delle firme più intriganti del volume edito da Guida Editori, l’attrice Marisa Laurito, si è collegata in videoconferenza per testimoniare la passione per il calcio. In prima fila il professore di robotica, Bruno Siciliano, noto per la sua passione sportiva, entrato in sala portando con sé il trofeo che raffigura il più grande di tutti i tempi, Diego Armando Maradona. E l’assessore comunale, professore di ingegneria, Eduardo Cosenza.

 

Muore dj napoletano Godzi a Ibiza in circostanze poco chiare

Muore dj napoletano Godzi a Ibiza in circostanze poco chiare

Aveva tanti sogni nel cassetto Michele Noschese, ce lo aveva confidato un anno fa durante una delle sue ultime interviste partenopee.

Michele meglio conosciuto dagli esperti di musica e dai suoi fan come Godzi, uno tra i più noti e richiesti dj mondiali è stato ucciso, in circostanze ancora tutte da accertare la notte tra il 18 e il 19 luglio ad Ibiza dove da anni risedeva.

Secondo una prima ricostruzione, ancora da verificare, il ragazzo si trovava con amici nella sua abitazione dove era in corso una festa quando probabilmente per la musica troppo alta i vicini hanno chiamato la guardia civil che è intervenuta sul posto.

Secondo alcune testimonianze di chi era in quella casa, Michele sarebbe stato percosso dagli uomini della polizia. Sempre secondo alcuni dei presenti, il corpo di Godzi, già senza vita, è stato poi trasportato da un’ambulanza non in ospedale ma direttamente in obitorio.

Testimonianze che sono contenute nella denuncia presentata dal padre del dj, il dottor Giuseppe Noschese medico noto a Napoli, e che ora verranno vagliate dalla magistratura.

La famiglia in queste ore ha chiesto silenzio e rispetto in attese delle indagini e degli esami autoptici che chiariranno le cause della morte del ragazzo.