venerdì, Novembre 21, 2025
Home Blog Page 213

Morto David Lynch, quando il regista ispirò un videoclip su Napoli

David Lynch, regista visionario, autore di capolavori come Velluto Blu, Mulholland Drive e Twin Peaks è morto. Aveva 78 anni e il decesso sarebbe avvenuto a causa delle complicanze dell’enfisema polmonare di cui era affetto, dopo che era stato costretto a lasciare la sua casa di Losa Angeles a causa degli incendi divampati nelle ultime settimane. Lynch era un fumatore incallito e non aveva mai accennato a dividersi dalla sua amata sigaretta. Regista, sceneggiatore, produttore, musicista e artista visivo, Lynch era nato a Missoula, nel Montana. Sposato quattro volte, negli anni ’80 aveva avuto con Isabella Rossellini una relazione sentimentale con risvolti professionali: lei aveva recitato in uno dei film più celebri di David, il thriller psicologico Velluto Blu del 1986.

DAVID LYNCH E NAPOLI

C’è il videoclip di una canzone in cui si fondono il genio di Lynch e la città di Napoli. Si tratta di All the Things, singolo di Chrysta Bell, firmato insieme proprio al regista, e a Dean Harley. Le immagini, rielaborate in puro stile lynchiano, sono firmate da Nicolangelo Gerolmini, napoletano allievo del regista americano, e sono girate nel Chiostro di Santa Caterina a Formiello. Chiostro cinquecentesco simbolo del rinascimento napoletano, che rientra nel progetto della Fondazione Tramontano Arte, intitolato Made in Cloister.

CHI ERA DAVID LYNCH

Sceneggiatore, produttore e artista visivo americano, noto per il suo stile unico e surreale che ha ridefinito il cinema contemporaneo.  Lynch ha costruito una carriera che spazia dal grande schermo alla televisione, passando per la musica e le arti visive. La sua filmografia è caratterizzata da narrazioni oniriche, atmosfere inquietanti e una capacità di mescolare il quotidiano con l’assurdo. Il suo stile visivo distintivo si riflette nell’uso di luci contrastanti, suoni disturbanti e un’attenzione maniacale ai dettagli. Nonostante la sua fama nel mondo del cinema, Lynch ha sempre considerato la pittura e la musica come parti fondamentali della sua espressione artistica. Premiato con la Palma d’Oro a Cannes per “Wild at Heart” (1990) e un Oscar alla carriera nel 2019, Lynch è rimasto una figura enigmatica e influente, capace di ispirare generazioni di cineasti. La sua capacità di esplorare i lati più misteriosi della mente umana e della società moderna lo consacra come uno dei maggiori visionari della storia del cinema.

 

Eugenio Bennato in tour con il nuovo disco “Musica del Mondo”

È partito dal Blue Note di Milano il tour di concerti di “Musica del mondo”, il nuovo disco di Eugenio Bennato, e, dopo le tappe di Genova e Pistoia, arriva al Teatro Trianon Viviani di Napoli, venerdì 24 gennaio, alle 21.00. Il tour proseguirà il 28 marzo all’Auditorium Parco della Musica a Roma e saranno annunciate nuove date. In palcoscenico con Eugenio Bennato ci saranno Ezio Lambiase (chitarra classica e elettrica), Sonia Totaro (voce e ballo), Stefano Simonetta (basso), Francesca del Duca (voce e percussioni), Mohammed Ezzaime El Alaouoi (viola e voce) e Le Voci del Sud Laura Cuomo, Francesco Luongo, Angelo Plaitano, Daniela Dentato, Letizia D’Angelo e Edoardo Cartolano.

EUGENIO BENNATO

«Tutte le cose che ho scritto nel mio cammino le collego al senso del viaggio – racconta Eugenio Bennato –. Che sia un breve tragitto in motorino sul lungomare di Napoli o un viaggio in treno tra il nord e il sud dell’Italia o un volo per tappe europee o intercontinentali, le melodie e i versi che penso (sperando che abbiano ragione di esistere) sono sempre collegate all’energia e al ritmo della marcia, alla nostalgia delle cose lasciate alle spalle, al mistero dell’incontro e della scoperta. “Musica del mondo”, che è l’ultima raccolta di mie composizioni, non sfugge a questa logica».

 

Grande Maestro della musica popolare italiana, Eugenio Bennato ha dato nuova linfa alle grandi tradizioni musicali del Sud Italia con il movimento Taranta Power, portandole nei mercati internazionali. Giunto a quasi cinquant’anni di carriera, continua a essere un punto di riferimento per la modernità dei suoni e l’attualità dei testi, che affrontano temi cruciali della contemporaneità come le migrazioni, il rispetto delle diversità, la solidarietà, i pericoli della globalizzazione e del capitalismo estremo. Dalle sponde meridionali del Mediterraneo, dal pensiero meridiano, dall’incontro con storie e culture diverse, Eugenio Bennato ha tracciato e traccia la sua personale storia di ritmi e parole, fedele a sé stesso e alle sue idee, in un viaggio musicale che non conosce fine.

IL CONCERTO AL TEATRO TRIANON VIVIANI

In scaletta, per il concerto al Teatro Trianon Viviani, i dodici brani che compongono l’album e che custodiscono l’essenza della musica popolare, dalla scelta dei temi, come il valore della diversità, la memoria collettiva e personale, l’eredità culturale, la giustizia sociale e la lotta per i diritti, a quella dei suoni, folk, etnici e word, sempre aperti a nuove contaminazioni. Ecco i titoli: “Musica del mondo”, “Mongiana”, “Grande minoranza”, “Tammorra song”, “W chi non conta niente”, “Welcome to Napoli”, “Torre Melissa”, “Noi persi nel sentimento”, “Limoni a Varsavia”, “Luna”, “Notte del giorno dopo”. Chiude l’album la riedizione di “Canzone per Beirut”, che Eugenio Bennatoscrisse nel 2007, dopo un concerto nella capitale libanese.

MUSICA DEL MONDO – L’ALBUM

“Musica del mondo” (etichetta Sponda Sud – distribuzione Imusician), che arriva dopo sette anni dall’ultimo disco solista “Da che Sud è Sud” e dopo quattro anni da “Qualcuno sulla terra” con Le Voci del Sud, è un viaggio verso l’altro, un movimento che è già in sé luogo d’incontro: un inno alla vita, alla fratellanza e alla bellezza. Un disco che parte da Napoli, città dalle molteplici anime, sempre aperta ad accogliere l’altro, per raggiungere il resto del mondo e le sue voci e integrarle in un unico canto. Un cammino palpabile nei luoghi evocati nei testi, nelle diverse lingue che intervengono nelle canzoni e nel ritmo incalzante degli arrangiamenti, sostenuti da tamorra, batterie, chitarra battente e tamburi, che rappresenta perfettamente quello dei passi e quello del cuore.

L’album dipinge un “sud” che trascende la geografia italiana, parlando di radici e catene, di vite dimenticate e di diritti negati, ma anche di valori profondi, di senso d’appartenenza, di resistenza e coraggio, e di radici. Così come nella title track “Musica del mondo”, che ha anticipato l’album svelando il senso profondo del progetto, il disco intero celebra la musica come strumento di trasformazione globale, in grado custodire storie, unire i popoli e opporsi alle ideologie e all’arroganza di chi perpetua i conflitti.

Il disco unisce passato, presente e futuro, tracciando un percorso tra storie radicate nella memoria e voci che ancora risuonano di attualità, con brani come “Mongiana”, dedicato a un paese calabrese di appena 655 abitanti la cui storia come uno dei più grandi poli siderurgici d’Italia è racchiusa in un piccolo museo oggi dimenticato; “Torre Melissa”, che rievoca il drammatico episodio del battello di migranti arenatosi sulla spiaggia calabrese nel 2019 ma anche l’intervento degli abitanti che, svegliati dalle richieste d’aiuto, salvarono tutti i naufraghi; “Luna”, dedicata alla nipotina e interpretata insieme a Pietra Montecorvino, che esprime l’amore incommensurabile per una nuova vita. Ma c’è anche la struggente “Limoni a Varsavia”, nata come colonna sonora del film “The Lemon Tree – L’albero di limoni” di Bruno Colella e dedicata a un cuoco siciliano, folle e geniale, che incarna quella passione capace di compiere piccoli miracoli.

COSTO BIGLIETTI TEATRO TRIANON VIVIANI:
https://azzurroservice.vivaticket.it/it/event/eugenio-bennato-in-concerto/257234

Platea e Galleria platea – 28 euro
Palchi I, II e III ordine – 22.40 euro

Da Garnacho a Dorgu, il Napoli ridimensiona il dopo Kvara

Con la partenza di Kvicha Kvaratskhelia dal Napoli al Paris Saint Jermain, il club azzurro ha incassato oltre 70milioni di euro. Un tesoretto che l’allenatore Antonio Conte vorrebbe fosse investito per portare in rosa calciatori della stessa caratura. Certo è difficile a gennaio trovare un profilo come quello del georgiano, considerato in assoluto un top player. Per questo, il club si è orientato verso Alejandro Garnacho del Manchester United. 20 anni, dribbling e fantasia, ma per il quale il club inglese chiede quasi 60milioni di euro. Che De Laurentiis non è disposto a spendere.

LA PISTA CHIESA

Tra le alternative c’è quella di Federico Chiesa, oggi al Liverpool, con la voglia di tornare a farsi notare in Italia. Anche per non perdere la Nazionale dove, a onor del vero, Spalletti lo aspetta. Ma non si tratta di un calciatore che riscalda i cuori dei tifosi, anche perché pare essere sul viale del tramonto. Eppure a Conte piace, seppur non manifesti apertamente questo entusiasmo.

PIACE DORGU

Entusiasmo che invece lo ha manifestato eccome per Patrick Dorgu, terzino esterno sinistro del Lecce, già accostato al Napoli e in procinto di arrivare quest’estate. Ebbene, secondo i rumors delle ultime ore, Dorgu potrebbe arrivare all’ombra del Vesuvio in questa sessione di mercato. Un ridimensionamento nelle ambizioni del club? Di sicuro comprare dal Manchester United o dal Lecce significa avere due prospsettive diverse.

CHI E’ DORGU?

Patrick Chinazaekpere Dorgu, nato a Copenaghen il 26 ottobre 2004, è un calciatore danese di origini nigeriane, attualmente in forza all’U.S. Lecce e alla nazionale danese. Cresciuto nel settore giovanile del Nordsjælland, si è trasferito al Lecce nel luglio 2022, inizialmente aggregato alla squadra Primavera. Con la formazione giovanile salentina ha conquistato il Campionato Primavera 1 nella stagione 2022-2023, distinguendosi per le sue prestazioni. Promosso in prima squadra, Dorgu ha esordito in Serie A il 20 agosto 2023 nella vittoria per 2-1 contro la Lazio. Il 2 febbraio 2024 ha realizzato il suo primo gol nella massima serie italiana, contribuendo al successo per 3-2 sulla Fiorentina. Terzino sinistro di piede mancino, è apprezzato per la sua velocità, forza fisica e propensione offensiva, caratteristiche che gli permettono di ricoprire anche ruoli più avanzati sulla fascia. A livello internazionale, Dorgu ha rappresentato la Danimarca nelle selezioni Under-18, Under-19, Under-20 e Under-21. Il 5 settembre 2024 ha debuttato con la nazionale maggiore, segnando una rete nella vittoria per 2-0 contro la Svizzera in UEFA Nations League. Le sue prestazioni hanno attirato l’interesse di diversi club europei, tra cui Napoli, Liverpool, Manchester City e Juventus. Il Lecce ha recentemente prolungato il suo contratto fino al 30 giugno

Valorizzare eccellenze locali, presentato il premio Melagrana

Valorizzare eccellenze locali, presentato il premio Melagrana

Torna l’iniziativa che valorizza le eccellenze locali. Si svolgerà il 21 gennaio al teatro comunale di Caserta il premio regionale Melagrana, sostenuto dal consiglio regionale della Campania e il cui programma è stato presentato, nella Sala “Caduti di Nassiriya” da Gennaro Oliviero e Roberto Malinconico, presidente del consiglio regionale e del premio Melagrana.

Cinque le sezioni a concorso: Romanzi editi, Narrativa, Racconti, Poesia e Saggistica giovanile dedicata agli studenti degli istituti superiori ed ispirata alla figura di Giacomo Matteotti in occasione del 100° anniversario del suo assassinio ad opera dei fascisti.

(Interviste nel video allegato)

Notte di Sant’Antonio, a Napoli guerriglia tra scugnizzi e forze dell’ordine

Notte di Sant’Antonio, a Napoli guerriglia tra scugnizzi e forze dell’ordine

Guerriglia tra scugnizzi e forze dell’ordine nel rione sanità e nella zona della torretta a Napoli. Effetti della notte di Sant’Antonio in cui in diversi quartieri si accumulano vecchi tronchi e manufatti in legno per incendiarli. A nulla è servita la rimozione straordinaria di vecchi alberi e mobili abbandonati in strada effettuati 24 ore prima dagli uomini della asia scortati dagli agenti della polizia, predisposta dall’assessorato alla sicurezza del comune di Napoli. Alcune tradizioni a Napoli sono dure a morire.

E così la notte scorsa le forze dell’ordine e i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in due zone in particolare, dopo la segnalazione di alcuni cittadini preoccupati dai cosiddetti focarazzi. Una sassaiola contro i carabinieri e i pompieri che avevano cercato di spegnerli da parte di alcuni giovanissimi che avevano dato vita al “cippo di santantuono”  si è verificata in zona torretta e nei pressi del museo immortalate dai video dei telefonini inviati poi al parlamentare Francesco Borrelli che li ha pubblicati sui propri canali social per denunciare la situazione.

LA TRADIZIONE DELLA BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI

Il 17 gennaio, le piazze italiane si animano per celebrare Sant’Antonio Abate, il patrono degli animali. La tradizione della benedizione degli animali, profondamente radicata nella cultura rurale, rappresenta un momento di comunione tra uomo e natura. In molte città, fedeli e appassionati si riuniscono con i loro animali domestici e da lavoro, portandoli davanti alla chiesa per ricevere la benedizione del sacerdote. Cavalli, cani, gatti, ma anche animali più insoliti come pappagalli e conigli sono protagonisti di questa festa unica. Il rito vuole esprimere gratitudine per il ruolo degli animali nella vita quotidiana, sia come compagni fedeli che come sostegno nelle attività agricole. Sant’Antonio Abate, vissuto tra il III e IV secolo, è venerato come protettore degli animali e guaritore delle malattie. La sua iconografia tradizionale lo rappresenta con un maialino accanto, simbolo di lotta contro il male.

LA TRADIZIONE A NAPOLI

A Napoli e in altre località campane, la festa si arricchisce di fiere e mercatini, dove vengono offerti prodotti tipici e artigianato locale. L’evento è anche occasione di riflessione sul rispetto per il creato e la tutela degli animali. Tra riti sacri e convivialità, la benedizione di Sant’Antonio Abate rinnova un legame antico, quello tra uomo, fede e natura, riscoprendo la spiritualità nella quotidianità.

 

 

Al Centro direzionale a Napoli inaugurati gli uffici Mermec

Al Centro direzionale a Napoli inaugurati gli uffici Mermec

100 giovani, molti dei quali saranno coinvolti nella realizzazione dei progetti sulla rete Eav saranno assunti da Mermec. La notizia è stata data nel giorno dell’inaugurazione degli uffici situati all’Isola G3 al Centro Direzionale. L’azienda, multinazionale con sede in Puglia, è specializzata in soluzioni integrate per la diagnostica, il segnalamento e la manutenzione predittiva delle infrastrutture ferroviarie.

Mermec è infatti impegnata, insieme ad altre imprese, in 4 progetti strategici di Eav per un valore complessivo di circa 350 milioni di euro, di cui la quota parte di Mermec è di circa 70 milioni di euro. Soddisfazione nelle parole del Governatore Vincenzo De Luca. (Intervista nel video allegato)

I progetti riguardano, nello specifico il segnalamento ferroviario linee flegree; il Deposito / Officina di Giugliano – linea 1 metropolitana; la copertura Gsmr fibra ottica e wifi, l’accordo per il monitoraggio della rete e dei binari. Luca Necchi Ghiri Ad di Mermec precisa… (Intervista nel video allegato)

Cinema Metropolitan, chiude lo storico multi-sala di Chiaia

Cinema Metropolitan, chiude lo storico multi-sala di Chiaia

Il multi-sala di via Chiaia ha abbassato definitivamente le saracinesche dopo l’ultima proiezione. La struttura, di proprietà di Banca Intesa Sanpaolo, è stata messo all’asta nel 2023 a circa 2,5 milioni di euro. L’istituto di credito ha intimato agli attuali gestori, la società Sistema Spettacoli Srl, di lasciare i locali entro metà febbraio 2025.

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi nelle scorse settimane anche in Consiglio comunale ha provato a cercare una mediazione ma non c’è stato nulla da fare. Al posto del multisala nei piani della società che detiene la proprietà degli immobili c’è l’idea di costruire un supermercato o l’ennesimo garage nella zona di Chiaia.

(Intervista al sindaco nel video allegato)

Giornata Mondiale della Pizza: celebrazioni e curiosità sul piatto simbolo di Napoli

Domani, 17 gennaio, si celebra la Giornata Mondiale della Pizza, un omaggio al piatto simbolo della tradizione culinaria italiana, riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO. Questa data non è casuale: coincide con la festa di Sant’Antonio Abate, patrono dei pizzaioli, una figura venerata in molte zone del Sud Italia.

Un’eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo

La pizza è uno dei piatti più amati e consumati a livello globale, capace di unire culture e tradizioni diverse. Le sue origini affondano le radici nella storia napoletana, con la celebre pizza Margherita, creata nel 1889 in onore della Regina Margherita di Savoia, come uno dei simboli più rappresentativi.

Oggi, la pizza non è solo un alimento, ma un vero e proprio fenomeno culturale. Dai forni a legna delle pizzerie storiche di Napoli agli esperimenti gourmet dei grandi chef, la pizza continua a evolversi senza perdere il suo legame con la tradizione.

Eventi e iniziative per la giornata

In occasione della Giornata Mondiale della Pizza, sono in programma numerose iniziative in tutta Italia e nel mondo:

  • Napoli, culla della pizza, sarà al centro dei festeggiamenti, con eventi che coinvolgeranno le storiche pizzerie della città e i maestri pizzaioli. Degustazioni, laboratori per imparare l’arte della preparazione e dibattiti sulla tradizione saranno protagonisti.
  • Milano e Roma ospiteranno manifestazioni che celebrano la contaminazione tra la pizza tradizionale e le nuove tendenze culinarie, con la partecipazione di chef stellati.
  • All’estero, pizzerie e ristoranti italiani organizzeranno eventi speciali per promuovere la cultura della pizza e la sua storia.

Un’icona di resilienza e comunità

In un periodo storico segnato da difficoltà economiche e sociali, la pizza rappresenta anche un simbolo di resilienza. Durante la pandemia, molte pizzerie hanno reinventato il proprio modo di lavorare, rafforzando il legame con le comunità attraverso il delivery e iniziative solidali.

Curiosità sulla pizza

  • Ogni giorno in Italia si sfornano circa 8 milioni di pizze, mentre nel mondo il consumo è stimato in oltre 13 miliardi di pezzi all’anno.
  • La pizza più costosa al mondo, chiamata “Louis XIII”, è stata creata dallo chef Renato Viola e costa ben 8.300 euro, grazie all’uso di ingredienti pregiati come caviale, aragosta e cognac.
  • La pizza napoletana è protetta dal marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita), che ne certifica l’autenticità secondo precise regole di preparazione.

Conclusione

La Giornata Mondiale della Pizza è un’occasione per celebrare non solo il sapore unico di questo piatto, ma anche il valore culturale, storico e sociale che rappresenta. Domani, ovunque ci si trovi, gustare una pizza sarà un modo per sentirsi parte di una tradizione che unisce l’Italia al resto del mondo. Buon appetito!

Imun 2025, a Napoli studenti simulano sedute Nazioni Unite

Imun 2025, a Napoli studenti simulano sedute Nazioni Unite

550 studenti hanno vestito i panni dei “diplomatici” delle Nazioni Unite. Ha chiuso i battenti la 12esima edizione dell’Italian Model United Nations, Imun 2025, manifestazione in cui gli alunni di 60 scuole medie e superiori campane hanno simulato le sedute dell’ONU affrontando i temi contenuti nell’Agenda 2030 dell’organizzazione mondiale, dalla risoluzione dei conflitti al nodo dei rifugiati.

Ogni ragazzo ha ricevuto un Paese da rappresentare e si è confrontato con gli partecipanti (rigorosamente in inglese) sul tema scelto da ognuna delle varie commissioni. Infine nella sessione plenaria della giornata conclusiva, proprio come se si fossero trovati seduti sugli scranni del Palazzo di Vetro, hanno votato le risoluzioni uscite dai gruppi.

La manifestazione è organizzata da UnitedNetwork, fondata da Giordano Lorefice (Intervista in video allegato).

Queste le testimonianze dei ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa. (Interviste in video allegato).

Morta l’attrice Anna Maria Ackerman, i funerali a Napoli

Morta l’attrice Anna Maria Ackerman, i funerali a Napoli

Nella chiesa degli artisti di San Ferdinando Napoli ha dato il suo ultimo saluto ad Annamaria Akerman. L’attrice, nata a Napoli il 24 dicembre 1932, debuttò in teatro con Eduardo De Filippo. Non solo teatro nella sua lunga carriera. In radio, negli anni Sessanta, si distinse in alcuni radiodrammi e come ospite fissa alla trasmissione della domenica mattina “Spaccanapoli”.

In televisione prese parte a numerosi sceneggiati, tra i quali i gialli a puntate “Le inchieste del commissario Maigret” (1967), “Sherlock Holmes” (1968), “La donna di cuori” (1969), “Un certo Harry Brent” (1970), il dramma “Il cappello del prete” (1970) tratto dall’omonimo romanzo di Emilio De Marchi e “La Medea” di Porta Medina (1981).
Al cinema ha interpretato si distinse nelle pellicole “La pelle” di Liliana Cavani (1981), “I figli… so’ pezzi ‘e core” (1982) con Mario Merola, “‘o Re” di Luigi Magni (1989) con Giancarlo Giannini e Ornella Muti.

Oltre che all’attività di attrice, si è dedicata all’insegnamento di recitazione e dizione al teatro Totò di Napoli. Tra i suoi allievi si menzionano Gennaro Silvestro, Alessandro Siani e Niko Depp.
A ricordare l’amica e collega Gino Rivieccio, Giuliana Gargiulo e Giulio Adinolfi… (Interviste nel video allegato)