domenica, Novembre 9, 2025
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Ispettore di Polizia ucciso a coltellate, fermato il presunto killer

Ispettore di Polizia ucciso a coltellate, fermato il presunto killer

E’ stato rintracciato e fermato il ventunenne accusato di aver ucciso ieri serata, a Melito di Napoli, l’ispettore di Polizia Ciro Luongo, in servizio presso il Commissariato di Giugliano in Campania. Il giovane, che è il figlio della compagna del poliziotto, si era dato alla fuga subito dopo il delitto. La sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti della procura di Napoli nord, che coordinano le indagini. Il giovane accusato di aver ucciso a coltellate il patrigno si chiama Roberto Marchese, ha 21 anni ed è nato a Napoli. I carabinieri lo hanno rintracciato e bloccato qualche ora dopo essere scappato dall’abitazione di Melito dove è avvenuto il delitto.

L’omicidio, secondo una prima ricostruzione, è avvenuta al termine di una lite familiare: una discussione che è degenerata in una feroce aggressione, con il poliziotto colpito da numerosi fendenti dal giovane figlio della sua compagna. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, in seguito ad una chiamata al numero di emergenza, per Luongo non c’era più niente da fare.

Le indagini, coordinate dalla procura di Napoli Nord, puntano ora a ricostruire la dinamica dell’omicidio e il movente che ha scatenato la lite finita in tragedia. L’obiettivo è capire se tra i due ci fosse un astio che covava da tempo, oppure se la violenza dell’assassino si è manifestata improvvisamente. Ciro Luongo è considerato un poliziotto di grande esperienza, una persona benvoluta, e la sua uccisione ha destato sgomento tra chi lo conosceva e tra i suoi colleghi, che in queste ore ne ricordano le doti umane e professionali.

Il Questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha espresso il suo “profondo cordoglio per la drammatica scomparsa del Vice Ispettore Luongo. In questo momento di grande dolore – ha detto – ci stringiamo ai familiari e ai colleghi del Commissariato di Giugliano- Villaricca”

 

 

Scavi Pompei, fermato turista con reperti nello zaino

Scavi Pompei, fermato turista con reperti nello zaino

Pietre dell’antica Pompei come ‘souvenir’ da regalare al figlio. Le aveva messe nello zaino, sei in tutto, un turista scozzese durante una visita nel parco archeologico. Ma è stato sorpreso e bloccato grazie a un lavoro di ‘squadra’ che ha coinvolto una guida turistica in visita al sito, il personale del Parco, addetti della vigilanza privata e i carabinieri del posto fisso Scavi. Il fatto è avvenuto con il favore della notte.

Una guida turistica stava accompagnando alcuni stranieri tra le domus del parco archeologico notando un turista raccogliere alcuni pezzi di pavimento di una delle strade della città antica per infilarle poi nello zaino. La guida ha subito avvisto la direzione del parco e il corpo di vigilanza di piazza Esedra, racconta loro cosa stava accadendo e descrivendo con precisione l’autore del gesto. Vigilanza e direzione hanno allertato i carabinieri, che lo hanno individuato poco dopo all’esterno degli scavi, nei pressi della stazione Eav di Villa dei Misteri. Nello zaino ancora 6 pietre e un frammento di laterizio raccolti illegalmente.

Nei guai è così finito uno scozzese di 51 anni, denunciato per furto aggravato. Gli oggetti raccolti sono stati recuperati e restituiti al Parco. Il turista scozzese bloccato avrebbe ammesso che le pietre sarebbero diventate parte della “collezione” del figlio. Avrebbe poi detto di non sapere che fosse vietato raccoglierle. Negli ultimi anni, il Parco Archeologico di Pompei ha affrontato diversi episodi di furti e tentativi di trafugamento di reperti storici.

Tra i casi più eclatanti quello di una turista straniera che ha restituito tre piccoli frammenti di pomice, confessando in una lettera di essersi ammalata di cancro dopo averli rubati. Ha chiesto perdono e sperato nella guarigione restituendo i reperti al direttore del parco. Episodio analogo quattro anni prima, protagonista una donna olandese che restituì tramite spedizione postale due tessere di mosaico che aveva trafugato nel 2005. Sul fenomeno è intervenuto il comandante della compagnia dei carabinieri di Torre annunziata, Alessandro D’Auria: (Intervista).

Funerali dj Godzi, folla nella chiesa di piazza del Plebiscito

In una affollata Basilica di San Francesco Di Paola, in piazza Plebiscito, a Napoli, si sono svolti i funerali di Michele Luca Noschese, noto come dj Godzi, morto a Ibiza lo scorso 19 luglio in circostanze ancora da chiarire. Vicenda su cui la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Sul feretro, una bandiera italiana, una foto di Michele, la maglietta della sua squadra di calcio con il numero 5 e una targa donata dal Comune di Napoli, rappresentato dall’assessore, Teresa Armato. A celebrare le esequie, il cappellano della Basilica, Mario Savarese.

“HAI TRASFORMATO LA TUA PASSIONE IN ARTE”

“Vogliamo stringerci ai familiari di Michele – ha detto il cappellano, in un passaggio dell’omelia – vorrei tacere in questo momento perché sia Michele a prendere la parola qui tra noi. Michele sei stato e sarai per sempre uno di noi, sei stato un giovane attaccato alla vita, alla musica, allo sport e oggi sei stato chiamato in cielo per una festa. La tua vita è stata impegnata nella ricerca di Dio e lo hai incontrato con lo studio, il calcio, ma soprattutto con il dono della musica e oggi – ha proseguito – vogliamo celebrare la tua assenza, ma anche la tua musica: hai trasformato la tua passione in arte, hai donato al mondo la tua arte e la tua musica è un messaggio di bellezza, di speranza e di vita e resterà con noi come testimone eterno del tuo passaggio”.
Nel concludere, il cappellano ha affermato: “Le ferite si chiuderanno, ma resteranno le cicatrici segno indelebile del dolore e del distacco. Michele eri artista nel cuore e la musica è un riflesso del tuo spirito. La tua musica ci accompagnerà sempre. Arrivederci in paradiso caro dj Godzi”. Sullo sfondo della chiesa una gigantografia di dj Godzi. In chiesa, tra gli altri, l’assessore regionale, Mario Morcone, e il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi.
Prima della conclusione della celebrazione, alla famiglia è stata espressa la vicinanza dell’arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia, e del vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, che avrebbe dovuto celebrare le esequie ma è stato impossibilitato da motivi di salute. All’uscita del feretro, la famiglia ha fatto risuonare nella piazza le note dell’ inno nazionale.

America’s Cup Napoli, ecco il protocollo

America’s Cup Napoli, ecco il protocollo

Una donna almeno a bordo, un tetto al budget come la Formula 1, l’eventuale presenza di due stranieri nei team e la possibilità di avere un ospite vip su ogni imbarcazione. Queste le regole che saranno introdotte per la prossima edizione dell’America’s Cup che si terrà a Napoli nel 2027.

Prevista anche la possibilità per il capoluogo campano di organizzare tre regate preliminari per il 2026 e una all’inizio del 2027, da disputarsi nel golfo sugli AC40, barche un po’ più piccole di quelle ufficiali. Un’ultima regata preliminare si disputerà invece sugli AC75 subito prima dell’inizio della Louis Vuitton Cup. La Coppa America numero 38 ha il suo protocollo ufficiale, siglato dai dirigenti dei team coinvolti. La principale novità, come detto: il golfo di Napoli entrerà in scena nel 2026, per restarci oltre un anno tra regate preliminari e competizioni ufficiali.

Al di là delle novità tecniche lo spunto forte che caratterizzerà questa nuova esperienza «made in Campania» della competizione velica più antica al mondo sarà la gestione condivisa per l’evento da parte di tutti i team partecipanti. Il protocollo prevede inoltre il mantenimento delle Women’s e Youth America’s Cup, le squadre femminili e giovanili dei team partecipanti. (Video).

19 esemplari di tartaruga caretta caretta nati ad Ischia

19 esemplari di tartaruga caretta caretta nati ad Ischia

Piccole, lente, ma determinate: al calar del sole 19 tartarughine Caretta Caretta hanno fatto capolino dalla sabbia della Chiaia a Forio d’Ischia. Dopo più di sessanta giorni di attesa, le uova deposte a giugno si sono finalmente schiuse, regalando a turisti e residenti uno spettacolo unico. Per settimane il nido è stato sorvegliato giorno e notte dagli assistenti dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” e dai volontari. Trascorso il tempo massimo previsto per la schiusa, si temeva il peggio. E invece alla fine, le piccole tartarughe si sono fatte attendere, ma erano vive e pronte a raggiungere il mare.

Ma non è ancora finita. Gli esperti spiegano che a breve potrebbero nascere altri venti esemplari: la sorveglianza continua, per accompagnarle fino all’acqua e proteggerle da eventuali pericoli. La Caretta Caretta resta una specie a rischio, minacciata dal cambiamento climatico, dall’inquinamento marino e dalla pressione antropica sulle coste. Ogni nuova schiusa rappresenta dunque un segnale positivo e un invito a rispettare il mare e i suoi abitanti. L’isola Verde quindi si conferma ancora una volta luogo di nidificazione di queste tartarughe, che ogni anno scelgono le spiagge dell’isola e di altre zone del Mediterraneo per depositare le proprie uova.

Così Caterina Iacono dell’Area Marina Protetta del Regno di Nettuno. (Intervista in video allegato)

 

Strage Ischia, killer appostato la mattina e la denuncia ignorata

Strage Ischia, killer appostato la mattina e la denuncia ignorata

Si è appostato fin dal mattino, ha squarciato le gomme dell’auto e preparato una spedizione di morte: Queste le ore precedenti alla furia omicida, quando Antonio Luongo, ex operatore ecologico ha ucciso la madre e il compagno dell’ex moglie, ha ferito gravemente la donna e poi si è tolto la vita.

Una strage pianificata nei dettagli. Secondo le ricostruzioni dei Carabinieri, l’uomo aveva deciso di colpire già da ore: Arrivato sull’isola verde con un’auto a noleggio, il 69enne si è nascosto nei pressi dell’abitazione dell’ex moglie, ha squarciato le gomme dell’auto della coppia e atteso il momento per l’agguato. Il killer sapeva che l’ex coniuge si trovava ad Ischia in visita alla madre. Luongo era stato anche notato dalle due donne, che hanno anche allertato i carabinieri, presentando denuncia formale. Invano.

La dinamica

Alle 18:30 la sparatoria in via Provinciale Panza, a Forio d’Ischia: il compagno della donna, Nunzio Russo Spena, operario napoletano di  48 anni, e la madre, 63, di origini ucraine, uccisi sul colpo.
L’ex moglie, Lyudmyla Velykgolova, 42 anni, è stata raggiunta da 6 colpi e rimane in prognosi riservata dopo un intervento chirurgico: è stata trasferita al Cardarelli di Napoli in elicottero.

L’arma utilizzata, una pistola con matricola abrasa, era detenuta illegalmente.
Il sindaco di Forio ha annullato tutte le manifestazioni pubbliche in segno di lutto. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, cercano di chiarire ogni dettaglio di una vicenda che porta la firma della premeditazione. (Video)

Chiesa di Napoli, nel Duomo celebrazioni dell’Assunta

Chiesa di Napoli, nel Duomo celebrazioni dell’Assunta

Napoli ha celebrato l’Assunta con la Messa solenne nel Duomo. Un appuntamento che ha riunito fedeli e cittadini in un momento di riflessione, alla luce anche del complesso scenario internazionale. In assenza del cardinale Domenico Battaglia, a presiedere la liturgia è stato il vescovo ausiliare, monsignor Michele Autuoro.

Nell’omelia ha richiamato al valore della speranza e della perseveranza, ricordando come proprio la volontà degli uomini possa aprire vie di pace e di giustizia, anche nei tempi più difficili.

Un messaggio che risuona in un mondo segnato da guerre sempre più violente, crisi umanitarie e bambini privati dei diritti fondamentali. Dal cuore di Napoli, nel giorno di Ferragosto, la festa dell’Assunta diventa allora occasione per guardare oltre la quotidianità e affidare alla preghiera il desiderio di un futuro più giusto.

Il Duomo, simbolo della fede partenopea, ha accolto centinaia di fedeli e turisti. Un appuntamento che unisce devozione popolare e tradizione religiosa, nel segno di Maria Assunta in cielo, guida e consolazione per i credenti.

 

Castellammare, è ancora un giallo la morte di un uomo di 65 anni

CASTELLAMMARE – E’ ancora un giallo la morte di un uomo di 65 anni, il cui cadavere è stato ritrovato sabato nella sua abitazione a Castellammare di Stabia, in via Santo, nel quartiere Scanzano. Gli operatori del 118, a cui era giunta una richiesta di intervento, si sono trovati davanti a una scena raccapricciante. L’uomo era in una pozza di sangue, già privo di vita. L’immediata comunicazione alla Polizia di Stato, ha fatto giungere sul posto una volante, del locale commissariato diretto dal dirigente Carmine Scognamiglio, e gli agenti hanno avviato  le indagini. Anche con l’ausilio della scientifica che ha dovuto circoscrivere l’area e compiere un lavoro certosino per la rilevazione delle impronte.

L’IPOTESI DEL SUICIDIO

L’uomo, le cui iniziali sono A.R., viveva con il figlio. Come detto, sul suo corpo martoriato, si contavano una cinquantina di ferite di arma da taglio. Immediatamente scartata l’ipotesi della camorra, è stata valutata quella del suicidio. Anche se è particolarmente complicato immaginare che qualcuno si uccisa infierendo su se stesso con cinquanta coltellate. tutto da decifrare l’ambiente in cui viveva e il rapporto con il figlio. Di sicuro l’autopsia, disposta dal magistrato di turno, potrà aiutare a dipanare i dubbi su una vicenda che ha scosso il quartiere. E allo stato restano in piedi anche altre ipotesi, oltre a quella ritenuta principale del suicidio.

Sparatoria ad Ischia, tre morti e un ferito grave

Tre morti e una donna in fin di vita: è il drammatico bilancio della sparatoria avvenuta nel tardo pomeriggio a Forio d’Ischia, in via provinciale Panza 350. Ad aprire il fuoco sarebbe stato Antonio Luongo, 69 anni, che ha poi rivolto l’arma contro se stesso.

Secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, l’uomo avrebbe ucciso il compagno della sua ex moglie, Nunzio Russo Spena, 48 anni, e la madre della donna Zinoviya Knihnitska, 63 anni, di origini ucraine. Poi avrebbe rincorso l’ex coniuge, colpendola con 6 proiettili: la 42enne è stata soccorsa in condizioni gravissime e trasferita all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, dove resta in prognosi riservata. Subito dopo il 69enne avrebbe rivolto la pistola contro di sé, togliendosi la vita.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Ischia, ai quali sono affidate le indagini. Presenti anche la Polizia di Stato, la Polizia municipale e volontari. La zona è stata transennata e interdetta al passaggio.

Le verifiche investigative sono in corso, ma il movente appare legato a ragioni di natura passionale e familiare.

Cadavere di un uomo in appartamento a Castellammare, è giallo

Castellammare, cadavere di un uomo in appartamento

È giallo questa mattina a Castellammare di Stabia, in via Santo, dove gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato stabiese sono intervenuti dopo una segnalazione del 118. All’interno di un’abitazione è stato rinvenuto il corpo senza vita e con ferite da arma da taglio di un uomo del 1960.

Sul posto è arrivata la Polizia Scientifica per i rilievi. La dinamica è ancora tutta da chiarire: la ricostruzione è affidata agli investigatori della Mobile e del Commissariato che stanno procedendo per accertare le cause del decesso e valutare ogni pista.