Nunzia Lopreiato, insultata, derisa e umiliata è stata costretta la settimana scorsa a lasciare la struttura sanitaria a cui si era rivolta, l’ospedale San Giovanni Bosco, in seguito ad un microinfarto.
Nunzia è una donna da 25 anni, sposata da 16, ma nata uomo. Dopo poche ore dall’arrivo in ospedale ha dovuto rinunciare alle cure e firmare le dimissioni pur di non essere offesa dagli operatori sanitari e dagli altri degenti.
Secondo la ricostruzione dell’ Associazione Transessuale di Napoli, di cui Nunzia è socia, nonostante i documenti d’identità confacenti la sua identità di genere, gli operatori sanitari incaricati del ricovero l’hanno continuamente derisa rivolgendosi a lei al maschile e discutendo su quale reparto fosse più adatto.
L’associazione, insieme all’Arcigay di Napoli, ha per questo motivo convocato questa mattina un presidio all’ingresso dell’ospedale per esprimere solidarietà a Nunzia.
I partecipanti alla manifestazione chiesto di essere ricevuti dal direttore sanitario della struttura per un confronto sulla vicenda e perchè sia garantito un ricovero dignitoso e rispettose delle persone transessuali, come spiega ai nostri microfoni la presidente Loredana Rossi.
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