Preso l’ultimo dei Casalesi, in manette Alberto Ogaristi: era considerato un astro nascente del clan Schiavone

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Come Carmine Schiavone, boss predestinato perché figlio del capoclan dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, anche Alberto Ogaristi stava studiando da boss, tanto da essere considerato dagli investigatori uno degli astri nascenti del clan Schiavone. Stessa età di Carmine quando fu arrestato il 30 gennaio 2013, trent’anni, stesso look anni ’70, quasi a ricordare il volto di Sandokan, con capelli lunghi e mossi, barba, occhiali Ray Ban fotocromatici. Prima di finire nell’operazione dei carabinieri “Spartacus Reset” del marzo scorso, in cui gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia gli hanno contestato l’associazione camorristica, Ogaristi era incensurato ma già da qualche anno era nota la sua fedeltà a Carmine Schiavone. Il 30enne seguiva come un’ombra il rampollo del capo e spesso custodiva anche le armi del clan. Interessante dal punto di vista investigativo anche il luogo in cui è stato stanato questa mattina dalla Squadra Mobile di Caserta e Commissariato di Sessa Aurunca (Caserta); il 30enne era nascosto in un’abitazione ubicata in una stradina di montagna, difficilmente accessibile, in un’area di competenza del clan Esposito di Sessa Aurunca, da sempre vicino al clan Schiavone. Qualche giorno fa sono state arrestate due persone che avevano chiesto la tangente per conto proprio degli Esposito a un imprenditore di Casal di Principe. Una delle ipotesi è che il clan dell’Alto Casertano stia curando gli interessi della famiglia di Sandokan, decimata dagli arresti, con quasi tutti i figli e i fedelissimi del capoclan in carcere da anni. Non è un caso che il latitante più ricercato sia proprio un affiliato agli Esposito, Vincenzo Gallo, datosi alla macchia nel febbraio scorso.