SANREMO 2022 / Morandi e Jovanotti Show a Sanremo. La serata cover è loro!

Mahmood e Blanco restano in prima posizione. Loredana Bertè e Achille Lauro commuovono. Fortissima Maria Chiara Giannetta sul palco dell’Ariston. Che potenza Emma e Francesca Michelin!

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Sanremo 2022. 60,5% di share e circa 11.500.000 di telespettatori per la serata cover, a riprova del fatto di quanto fosse la serata più attesa sin dall’inizio della kermesse. Un po’ per la voglia di riascoltare brani meravigliosi, a cui il tempo non toglie la forza, la magia e la bellezza e un po’ per la curiosità di scoprire come questi brani vengono interpretati dagli artisti in gara al Festival. E per questa quarta serata, Amadeus sceglie una co conduttrice più che all’altezza del palco dell’Ariston: Maria Chiara Giannetta!

I PUNTI FORTI DEL FESTIVAL. Uno dei punti forti della quarta serata è proprio Maria Chiara Giannetta e lo ha dimostrato a più riprese, dal primo momento in cui è arrivata su quel palco, con il racconto-interpretazione della telefonata ricevuta da Amadeus che la invitava a Sanremo e la presentazione in extrabeat del primo artista in scaletta. E poi con il dialogo tra i due innamorati con le frasi delle canzoni, portato in scena insieme a Maurizio Lastrico: straordinari davvero! Bella, ironica, intelligente, Maria Chiara Giannetta è un’artista che sa recitare, sa cantare e sa stare su un palco in maniera davvero eccellente. Sublime la sua interpretazione della profiler non vedente in “Blanca” (fortunata fiction di Rai 1, poi arrivata su Netflix con qualche settimana tra le Top Ten). Un ruolo complicato che lei è riuscita a interpretare con l’aiuto di “cinque persone, cinque guardiani” (così li definisce), che porta sul palco dell’Ariston: Michela, Marco, Sara, Maria, Veronica. Ognuno di loro le ha insegnato qualcosa come la determinazione, potersi fidare, l’ironia e la capacità di fare salti nel vuoto. «È bello andare oltre ciò che si vede e oltre i pregiudizi, perché quello che non conosciamo è ricchezza infinita che ci rende umani. L’ho fatto per mesi e, vi assicuro, è stato una figata» (Maria Chiara Giannetta). Super ospite della serata Jovanotti, che con Gianni Morandi, porta sul palco dell’Ariston un ciclone di energia e vince la serata cover. Bellissimo e fortissimo il suo monologo sulla gratitudine: ringraziare per ciò che si riceve, per ciò che si ha e anche per ciò che si desidera e deve arrivare è il primo passo importante per la costruzione del mondo che ognuno di noi desidera per sé. Altro punto forte, il videomessaggio di Sir Giorgio Moroder da Los Angeles per Elisa, che, per la serata cover, ha interpretato “What a feeling”, il brano di Irene Cara, colonna sonora del mitico “Flashdance” (immagino che pochissime donne della mia generazione non siano rimaste affascinate da Alex, operaio metallurgico di giorno e ballerina in un club di notte). Giorgio Moroder, autore di tante colonne sonore di successo, vincitore di Oscar (proprio con “Flashdance”) è un ascolto obbligatorio per chiunque voglia fare musica e diventare produttore. Andate su Youtube e ascoltate Daft Punk – Giorgio by Moroder.

RIFLESSIONI SPARSE SUGLI ARTISTI IN GARA. Ieri sera Sala Stampa, pubblico a casa e Demoscopica 1000 hanno votato gli artisti in gara per l’interpretazione delle cover. Dall’Ariston sono state mostrate le prime tre posizioni COVER: Gianni Morandi e Jovanotti con il loro potente medley sul podio; Mahmood e Blanco con “Il cielo in una stanza” in seconda posizione (fortissimi anche con i classici); Elisa, che insieme alla ballerina Elena D’Amario incanta l’Ariston la sua interpretazione di “What a feeling”, in terza posizione. La votazione di ieri sera ha influito sulla classifica generale degli artisti in gara. Mahmood e Blanco con “Brividi” restano in testa, Elisa con “O forse sei tu” perde una posizione e si piazza al terzo posto, cedendo il secondo posto a Gianni Morandi e “Apri tutte le porte”.

La serata è stata esplosiva, con momenti altissimi e momenti parecchio sottotono. Highsnob e Hu tentano un’operazione indubbiamente difficile: con Mr. Rain, prima al pianoforte poi seduto sulla scalinata, provano a mettere il rap in “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco. Esistono mostri sacri da maneggiare con estrema cura.

MOMENTI ALTISSIMI. Gianni Morandi e i suoi 77 anni (!!!), in compagnia di Jovanotti, se la sono giocata davvero benissimo, persino con il bis dell’intero quadro del medley dopo la consegna del premio (meritatissima vittoria!). Ieri sera sul palco dell’Ariston, l’arte ha avuto una sua forma concreta: Giovanni Truppi, Vinicio Capossela, Mauro Pagani e la loro magnifica e inarrivabile interpretazione di “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André). Intensa l’interpretazione di Yuman di “My way” di Frank Sinastra con Rica Marcotulli al pianoforte. Potenza interpretativa e presenza scenica spinta ad alti livelli: Emma e Francesca Michelin con “Baby one more time” di Britney Spears.

Altro momento emotivamente forte, l’interpretazione di “Sei bellissima” di Loredana Bertè insieme ad Achille Lauro. Non solo per il modo in cui l’hanno cantata, ma, anche e soprattutto, per quello che è successo sul palco alla fine dell’interpretazione. Il mazzo di rose rosse con un’anima di rose blu e la lettera che Achille Lauro scrive per Loredana e per la donna protagonista della canzone: “Che strano uomo sono io, incapace di chiedere scusa, perché confonde il perdono con la vergogna. Che strano uomo sono io, che ti chiama pagliaccio perché pensa di dover combattere ciò che non riesce a raggiungere. Che strano uomo sono io, capace solo di dire “sei bellissima” perché ancora ha paura di riconoscere il tuo valore. Stasera, “per i tuoi occhi ancora”, chiedo scusa e vado via”. Su Twitter, Loredana Bertè confessa di essersi commossa.

Fortissima La Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra in “Be my baby” e forti anche Le Vibrazioni con Sophie and the Giants in “Live and let die” di Paul McCarthey. Tra i giovanissimi di questa edizione, chi ha un grandioso futuro già scritto nelle stelle è Matteo Romano, pianoforte e voce per “Your song” di Elton John con Malika Ayane. Bello e ben riuscito l’omaggio di Aka Seven e Arisa a Alex Baroni che con “Cambiare”, nel 1997, arriva a Sanremo tra le “Nuove proposte” e vince il Premio come Miglior Voce del Festival.

MOMENTI SOTTOTONO. Sbaglia partner per l’interpretazione di “Anna verrà” di Pino Daniele, Massimo Ranieri che, con Nek, non fa per niente arrivare l’onda emotiva che questa perla evoca. Peccato! È un bene che la poesia di vita del grande Vasco arrivi e si diffonda tra le giovani e giovanissime generazioni ma non come ha fatto Rkomi. Per lui buona solo la prima serata (che in genere mette tensione): tra i 12 artisti che si erano esibiti, lo avevo collocato persino in seconda posizione. Poi, probabilmente ha deciso di lasciare il Festival, sganciarsi e divertirsi a modo suo. La presenza di un mostro sacro, un gigante della musica italiana come Fiorella Mannoia, che il 4 febbraio (del 1987) portò sul palco di Sanremo la straordinaria “Quello che le donne non dicono” (brano scritto per lei da Enrico Ruggiero e Luigi Schiavone), non salva l’interpretazione mal riuscita di Sangiovanni di “A muso duro” di Pierangelo Bertoli.

SANREMO LIBRI E MUSICA. Il monologo di Lorenzo Cherubini Jovanotti sulla gratitudine ci dà l’opportunità di raccontare “The Secret” (“Il Segreto”) della scrittrice australiana Rhonda Byrne. Un lavoro uscito nel 2006 negli Stati Uniti (dove è andato esaurito in pochi giorni dopo l’arrivo sul mercato editoriale) e nel 2007 in Italia. Amato da molti, criticato da molti altri, “The Secret” vende svariate milioni di copie e raccoglie nelle sue pagine le linee guida della legge dell’attrazione: chiedi all’Universo e ti sarà dato. Ricordati poi di ringraziare per quanto ricevuto e arriverà altro. In realtà, che vogliamo crederci o no, il dato certo è che quando siamo di buon umore le nostre giornate sono davvero fantastiche. Quindi, meglio pensare positivo e dare una lettura a questo libro… tutto può succedere! Lo trovate anche su Netflix, nella sezione DOCUMENTARI.

Quinta e ultima serata di Festival. I 25 artisti in gara tornano sul palco. Votano le tre giurie Sala Stampa, pubblico a casa e Demoscopica 1000. Io continuo a credere che questa 72esima edizione del Festival di Sanremo sia di Mahmood e Blanco! Vediamo cosa accade stasera…