Beni per oltre 9 milioni di euro, tra cui il complesso turistico “Parco delle Rose” di Castel Volturno, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza agli amministratori di 7 società del gruppo Coppola. Venti le persone indagate. Eseguite perquisizioni. Accertata l’omissione dei versamenti dell’Iva per svariati milioni e l’uso in compensazione di crediti tributari ritenuti inesistenti. Il gruppo aveva organizzato anche una complessa banca dati: la Dda ha dovuto nominare due consulenti informatici. Un importante filone dell’inchiesta, delegato alla Guardia forestale, verte su un presunto traffico di rifiuti speciali. Collaboratori di giustizia e attività investigative hanno infatti confermato, è scritto in una nota della Forestale, “un articolato sistema di illecita gestione dei rifiuti e di aggiramento delle norme fiscali posto in essere dal gruppo Coppola, che, come è noto, afferisce a soggetti dell’alta sfera industriale nazionale ed internazionale”. Il gruppo, è emerso dalle indagini, aveva organizzato addirittura una propria banca dati riservata attraverso un server ad architettura informatica molto complessa per il quale la Dda ha dovuto nominare due consulenti informatici. Le perquisizioni hanno anche riguardato le private dimore degli indagati e laboratori di analisi fisico-chimiche che hanno rilasciato certificazioni non conformi relative ai rifiuti. In particolare sono stati perquisiti 25 siti con un dispiegamento di forze pari a 150 unità tra personale del Corpo forestale dello Stato e della Guardia di Finanza.
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