Un Napoli “Maradoniano” travolge il Sassuolo e guarda al Liverpool

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Volendo trovare un aggettivo che sintetizzi il Napoli di quest’anno, si può arrivare a definirlo “Maradoniano”. La squadra di Spalletti, che riesce a unire il possesso di palla e la gestione della stessa alla verticalizzazione spietata e improvvisa, ha in sé i tratti del genio e della sublime arte del gol. Danza sul terreno di gioco armonica, può contare su una varietà imbarazzante di soluzioni offensive ed è una autentica macchina da gol.  Ma prima d’ora nell’era de Laurentiis la squadra era stata prima con cinque punti di vantaggio sulla seconda. Una minifuga alla 12esima di campionato che porta gli azzurri a Liverpool nelle condizioni mentali migliori possibili.

IL NAPOLI TRAVOLGE IL SASSUOLO

Il 4-0 al Sassuolo ha dimostrato che, specialmente nelle ultime partite, il Napoli in 20 minuti sbriga agevolmente qualunque pratica, colpendo a freddo l’avversario che a malapena riesce a finire in piedi l’incontro. Certo stavolta Meret non è stato spettatore non pagante e, forse per la prima volta, un paio di giocatori (Juan Jesus e Zielinsky) sono andati sotto la sufficienza. Ma se in una occasione del genere finisce comunque con un punteggio così rotondo significa che questa squadra è anche capace di compensare eventuali difficoltà senza renderle criticità.

L’EMOZIONE DELL’ANFIELD

Il vernissage all’Anfield, tra gli stadi più antichi d’Europa e nel quale dal 1892 i reds costruiscono successi e infiammano i cuori dei tifosi, è uno dei momenti più esaltanti della stagione. Klopp prova ad accogliere gli azzurri con il sorriso e con l’aria guascona, ma in cuor suo è consapevole di trovarsi davanti alla formazione più in forma del continente, che vuole frantumare un altro record, per provare a vedere se è davvero così facile sognare.