Camorra, pizzo e spaccio: undici arresti nel clan Fabbrocino

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Estorsioni a imprenditori, spaccio di droga, tentativi di riprendere possesso dei beni di una attività produttiva sequestrata a uno degli affiliati: sono questi i reati oggetto di una operazione nei confronti del clan Fabbrocino da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli che hanno eseguito 11 misure cautelari nei confronti di altrettante persone ritenute appartenenti alla camorra.

Nel corso delle indagini sono stati identificate alcune persone che favorirono la latitanza del reggente del clan Francesco Maturo, tra i 100 latitanti più pericolosi fino al maggio 2014, quando fu rintracciato e catturato in una villetta del Salernitano, dopo una fuga durata due anni per sfuggire all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per 416 bis ed estorsione; quando fu bloccato era armato di due pistole.

Contestati dagli inquirenti l’associazione di tipo mafioso e reati, aggravati da metodo e finalità mafiose come estorsioni, detenzione illegale di armi, sottrazione di beni sequestrati, detenzione e spaccio di stupefacenti, favoreggiamento personale.