Gli effetti devastanti dell’uomo sulla natura nelle opere di Stella

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“Microsfera PE”, la personale di Emiliano Stella, ha aperto al pubblico nellarea loft del PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli. Un progetto visivo che racconta, attraverso la pittura, il disegno e le installazioni, gli effetti dell’insostenibile incidere dell’uomo sulla natuira. La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, si presenta come un “piccolo racconto sulla coscienza ambientale”, che fa riflettere su ecosistemi e devianze, indagando il rapporto tra spazio antropico e paesaggio naturale.
Nei siti di Genova, Grosseto, Isola del Giglio, Ventotene e Napoli sono stati analizzati più di 200 organismi marini tra pesci e invertebrati comunemente consumati e pescati in Italia. La maggior parte delle plastiche ritrovate è fatta di polietilene (PE).  Da questo assunto nasce “Microsfera PE”, per raccontare, attraverso pittura, disegno ed installazioni, l’eccessiva produzione e dispersione in ambiente di questo polimero con cui si produce la maggior parte del packaging e dei prodotti usa e getta presenti sul mercato e di conseguenza nelle nostre case.
La  narrazione pittorica di Emiliano Stella spazia dall’enormità dei ghiacciai ai millimetrici filamenti di micro-fibra. Ha come oggetto quindi non solo la realtà visibile, come un piccolo di capodoglio a grandezza naturale, ma anche quella invisibile a occhio nudo, come una microsfera di plastica dispersa nel plancton.
La realtà descritta nei lavori dell’artista avellinese è l’ambiente del mondo post-industrializzato in una visione disillusa.
Un corpus di circa 30 lavori , tecniche miste su tessuto e disegni in matita ed olio su carta, tra cui 11 inediti, pensati specificamente per questa occasione espositiva.
“Il lessico di Stella parla di arte accessibile, etica – commenta la curatrice Barbara Matetich. “Una pittura responsabile capace di creare condizioni di rispetto nei confronti della crisi ambientale globale.” Il suo impegno si legge già nella scelta dei supporti.” Quasi tutta l’ossatura delle opere è materia riciclata: carte, scampoli di tessuto testimoniano la centralità del tema.
Ne è esempio l’enorme sigaretta spenta, realizzata da Stella con carta destinata al macero proveniente dal Penitenziario di Bellizzi,  assurta a simbolo devastante per il pianeta e per l’uomo,  allegoria delle cattive abitudini quotidiane.
Sempre in cartapesta l’ingrandimento di due pezzi di microplastica, mentre su una base di vetro è poggiata una bottiglia ricostruita interamente in gesso.
L’uomo si mostra, attraverso le tracce del suo passaggio inglorioso, quale violentatore arrogante di un equilibrio.
“Ma è veramente questo il mondo in cui vogliamo abitare?” afferma Emiliano Stella, commentando le proprie opere. Una corsa rapidissima ha condotto l’umanità a trasformare la natura in un terreno di conquista, passando da un conflitto con essa di ordine materiale, ad uno più subdolo, di natura intellettuale.
“Microsfere PE”, visitabile fino al 6 settembre 2020,  sarà corredata dal catalogo stampato dalla Delta 3 edizioni, con testi introduttivi di Marcello Carriero, storico e critico d’arte, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, Domenico D’Alelio, Dip. Ecologia Marina Integrata Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e della curatrice e storica dell’arte Barbara Matetich.