Nasce il progetto “Il tifo non odia”: il primo video contro la violenza è di Lino Barbieri

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Quattro tifosi del Napoli insieme a guardare Napoli-Juventus in tv, ma uno di loro sotto la tuta azzurra ha una maglia bianconera. E’ un tifoso della Juve e alla fine gli altri lo scopriranno.

Si sviluppa così il video “Il tifo non odia” che verrà lanciato sui social network per ricordare a tutti che la rivalità sportiva non c’entra niente con l’amicizia e il rispetto reciproco.

L’idea è stata lanciata dal comico napoletano Lino Barbieri, celebre anni fa per la sua imitazione di Maradona e oggi per la caricatura di Aurelio De Laurentiis, che lo ha realizzato insieme ad Angelo Pisani, legale che ha assistito, tra gli altri, proprio Maradona.

“L’idea è nata – spiega Barbieri – quando mi sono accorto che sul web girano molti video che incitano all’odio e alla violenza tra tifosi avversari. Abbiamo allora preso una rivalità simbolo del calcio italiano, Napoli-Juventus per far capire a tutti che ognuno ha il diritto di tifare per chi vuole ma ha il dovere di rispettare l’avversario”. Un messaggio che proprio dalle pagine social di Barbieri, che ha realizzato il video insieme al trio “Cubarap”, punta a diffondersi sul web e, spiega il comico, “è pensato anche perché un giorno tutti i tifosi possano seguire tranquillamente le propria squadra del cuore in trasferta.

Per questo è pensato anche all’approssimarsi di Juventus-Napoli”.”Napoli – ha sottolineato Angelo Pisani – è forte nel gioco ma deve vincere anche sul campo dei valori. E’ belle vedere tifoserie avversarie che si abbracciano e dobbiamo impegnarci sul web sostituendo video di violenza con video di valori e amicizia. Abbiamo puntato sul video anche per portarlo nelle scuole perché è da lì che cominciamo a migliorare la società”.

E Pisani ha portato anche un esempio in “casa sua” con la presenza di Sergio Pisani e Maurizio Zuccaro, due legali che lavorano nel suo studio e che sono rispettivamente tifoso del Napoli e della Juve. L’impegno nelle scuole è stato ricordato anche da Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il ragazzo ucciso in occasione della finale di Coppa Italia a Roma. “Il calcio – ha detto Leardi – mi ha portato via un figlio ma a memoria di Ciro ci deve essere sempre ed è vergognoso che nel 2018 ancora ci sia violenza nel calcio. Non abbiamo avuto appoggio dalle istituzioni e dallo Stato, ma io vado da sola nelle scuole, mettendo a disposizione la mia vita per evitare che queste cose avvengano”.