Padre e figlio arrestati dai carabinieri, gestivano le estorsioni ad Acerra

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Padre e figlio arrestati dai carabinieri, gestivano le estorsioni ad Acerra. Salvatore e Andrea Andretta, 60 e 37 anni, sono finiti in manette nell’ambito di un’inchiesta della Dda. Entrambi residenti ad Acerra sono accusati di tentato omicidio, estorsione continuata e deternzione illegale di armi. Tutti i reati ipotizzati sono aggravati dalle finalità e modalità mafiose.

LE INDAGINI

I carabinieri hanno condotto l’attività investigativa con un ampio impiego di intercettazioni telefoniche ed ambientali. Non sono mancate le procedure tradizionali, quali telecamere attive 24 ore su 24 e servizi di osservazione e riscontro. Documentata l’operatività del sodalizio criminale operante ad Acerra del quale Salvatore Andretta è esponente di vertice.

PADRE E FIGLIO MANDANTI DI OMICIDI

Padre e figlio sono considerati i mandanti o comunque gli istigatori del tentato omicidio di Emanuele D’Agostino, avvenuto ad Acerra il 21 novembre del 2021. L’agguato nasceva dal contrasto dovuto al controllo del territorio legato allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nella circostanza, gli Andretta, insieme ai fratelli Bruno e Giancarlo Avventurato, avevano inscenato una “stesa” per le vie di Acerra. A bordo di un motociclo, armati di pistola e fucile mitragliatore, hanno sparato all’impazzata prima di tentare l’omicidio di D’Agostino.

ESTORSIONI E OMAGGI DELLA PROCESSIONE

Salvatore Andretta è ritenuto il mandante di tre diverse richieste estorsive ai danni di imprese edili operanti nel comune di Acerra.  L’egemonia ed il riconoscimento criminale della famiglia Andretta era tale che veniva omaggiato da parte della processione della “Madonna dell’Arco”, così come documentato nel corso delle indagini.