lunedì, Agosto 25, 2025
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Androsud 2025, Carrino: “Restituire dignità e salute alle persone”

Mettere in luce gli effetti collaterali “dimenticati” della chirurgia oncologica maschile, in particolare in ambito urologico. E’ stato questo il focus della due giorni di “Androsud 2025”, che si è tenuto all’ospedale “Cardarelli” di Napoli. Padrone di casa del corso teorico-pratico di chirurgia andrologia è stato Maurizio Carrino, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Andrologica del più grande nosocomio del Sud Italia. Il congresso ha riunito i migliori specialisti italiani per un confronto aperto su tecniche, approcci e percorsi clinici. Con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti operati per tumori alla prostata e alla vescica. In particolare, come evidenziato dai dati, in molti casi nonostante la guarigione dal tumore, restano tali e tante criticità post operatore, che non contribuiscono a ridonare al paziente uno stile di vita adeguato e felice.

“L’andrologia moderna – spiega Carrino – non si può certo limitare a curare la malattia. Deve avere l’obiettivo di restituire salute e dignità alla persona. La nostra missione è quella di offrire una visione globale del paziente, inteso come individuo in relazione con l’ambiente e la propria identità. Nell’85% dei casi, la prostatectomia radicale, anche se assistita dalla chirurgia robotica – spiega Carrino – comporta effetti collaterali importanti sulla sfera sessuale. Ma è arrivato il momento di rompere il tabù e affrontare il tema con chiarezza e concretezza”.

E in questi giorni Carrino ha ricevuto anche un altro importante riconoscimento. L’unità di Andrologia dell’ospedale Cardarelli di Napoli, da lui diretta è centro d’eccellenza in Italia per le chirurgia uro-andrologica. Il riconoscimento è arrivato dalla European Society for Sexual Medicine, presieduta dal professore Mikkel Fode, organizzatore dell’attività educazionale dal titolo Essm Surgical Academy.

 

 

Formazione e digitalizzazione, il piano della Regione Campania

Formazione e digitalizzazione, il piano della Regione Campania

La Regione Campania da tempo ha attuato una strategia di digitalizzazione per migliorare l’efficienza dei servizi pubblici e rendere più accessibili le informazioni ai cittadini, ma negli anni ha anche sviluppato una serie di politiche e strumenti per le competenze digitali l’occupazione e l’attrazione di giovani talenti. Un bilancio di quanto realizzato é stato fatto nella sede di Palazzo Santa Lucia nel corso del convegno La Campania per i talenti a cui ha preso parte l’assessore Valeria Fascione che precisa: (Intervista nel video allegato).

Tante le aziende che negli anni hanno puntato e in/vestito su Napoli come la Apple, Accenture, Oniverse. ma anche il sistema accademico ha realizzato nell’ultimo decennio importanti passi in avanti come spiega il rettore della Partenope Antonio Garofalo: (Intervista nel video allegato).

Fondazione Ravello, bilancio ok in vista della 73esima edizione del Festival

Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Ravello – riunitosi il 30 giugno e composto da Alessio Vlad (presidente), Lelio della Pietra e Monica Giannattasio – ha approvato il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024, che si chiude con un risultato positivo di gestione pari a 418.545 euro, al netto di imposte per 223.606 euro.

Un dato particolarmente significativo, soprattutto in un anno in cui, per l’organizzazione del Ravello Festival e di altre attività culturali, non sono stati disponibili i Fondi di Sviluppo e Coesione per la Campania. Nonostante ciò, la Fondazione conferma una solida situazione finanziaria, costruita nel tempo grazie a una gestione sempre improntata all’equilibrio economico, alla qualità dell’offerta culturale e alla valorizzazione di un luogo unico al mondo come Villa Rufolo.

In tal senso appaiono particolarmente positivi i numeri generati dalla gestione proprio di Villa Rufolo che, nel 2024, ha accolto 307.254 visitatori, generando 2.350.931 euro di ricavi da biglietteria. Osservando i primi dati del 2025, le presenze nel primo semestre sono in crescita, avendo superato già quota 150.000 visitatori.

Il Direttore Generale, Maurizio Pietrantonio

“Questi risultati sono motivo di grande soddisfazione – ha dichiarato il presidente della Fondazione Ravello Alessio Vlad – non solo per i numeri in sé, ma perché dimostrano che è possibile coniugare rigore nella gestione e ambizione culturale. Alla vigilia della 73ª edizione del Ravello Festival e dell’inaugurazione della mostra dedicata ad Anselm Kiefer, desidero ringraziare il Direttore Generale Maurizio Pietrantonio per la qualità del lavoro svolto, insieme a tutto il personale e ai collaboratori della Fondazione. È anche grazie a loro se Ravello continua a essere un punto di riferimento per la cultura in Campania e non solo”.

Appuntamento quindi a domenica 6 luglio con il concerto inaugurale del 73° Ravello Festival con, in esclusiva per Italia, un concerto diretto da Jérémie Rhorer alla guida della sua orchestra Le Cercle de l’Harmonie e un programma che prevede naturalmente Wagner (preludio da Parsifal e ouverture da Tannhäuser) cui segue seguite la Symphonie fantastique di Hector Berlioz, (costo del biglietto 60€).

Sul palco proteso sul mare, in uno degli scenari più belli del mondo, si alterneranno poi alcune delle più note compagini orchestrali di oggi dirette da bacchette eccellenti (molte in esclusiva per l’Italia a Ravello), ma anche protagonisti del repertorio jazz e solisti assai celebri: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Daniel Harding il 12 luglio; la Mahler Chamber Orchestra con Yuja Wang direttrice e pianista il 13 luglio; la Filarmonica della Scala con la direzione di Myung-Whun Chung e Mao Fujita al pianoforte il 19 luglio, la SWR Symphonieorchester diretta da Robert Treviño il 25 luglio. Ad agosto, domenica 3 l’Orchestra Filarmonica di Benevento con Diego Ceretta sul podio ed Ettore Pagano al violoncello; il 22 agosto la Dresdner Philharmonie con Kent Nagano e il mezzosoprano Annika Schlicht e in chiusura lunedì 25 la Royal Philharmonic Orchestra diretta da Vasily Petrenko. Il 24 agosto spazio al repertorio barocco con il Pomo d’Oro diretto Francesco Corti con il tenore Michael Spyres ospite d’eccezione. Per questi appuntamenti il costo del biglietto è di 60€. Tre gli appuntamenti con il Jazz in una sequenza che vedrà. sul Belvedere di Villa Rufolo. il 31 luglio, Stefano Bollani, Dado Moroni e Danilo Rea in un inedito omaggio a Oscar Peterson nel centenario della nascita (sold out); il 1° di agosto Roberta Gambarini e la Salerno Jazz Orchestra diretta da Sandro Deidda con la presenza del trombettista Giovanni Amato renderanno omaggio a Ella Fitzgerald; il 2 agosto arriverà Richard Galliano con la sua fisarmonica. Per questi concerti jazz il costo del biglietto è di 40€. A completare il cartellone, il ritorno a Ravello l’11 luglio, dell’Uniting Voices Chicago diretto da Josephine Lee e il 20 luglio il recital del pianista Filippo Gorini (costo del biglietto 40€). Attesissimo, come sempre, e già sol out il Concerto all’alba dell’11 agosto che, quest’anno, è affidato alla bacchetta di Giuseppe Mengoli che dirigerà l’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno con musiche di Wagner, Grieg e Čajkovskij.

Per gli under 26 sono previsti biglietti al costo di 20€ acquistabili esclusivamente al boxoffice di Piazza Duomo fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Novità del 2025 il ciclo di incontri introduttivi nei più celebri alberghi di Ravello – Caruso, Palazzo Avino e Rufolo – con giornalisti, critici, interpreti che guideranno il pubblico (anche quello straniero, grazie alla possibilità di seguire in traduzione inglese) prima dei concerti: Alberto Mattioli, Josephine Lee, Andrea Estero, Marcello Filotei, Gregorio Moppi, Stefano Valanzuolo, Carla Moreni, Roberta Pedrotti, Nicola Cattò.

I biglietti per la 73esima edizione del Festival campano sono disponibili sul sito ufficiale www.ravellofestival.com Oppure pressp il boxoffice di Piazza Duomo a Ravello aperto con il seguente orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 14 (chiuso il lunedì ad eccezione del 25 agosto); nei giorni dei concerti sarà attivo anche dalle ore 17, fino all’orario di inizio degli stessi.

I genitori di Mario Paciolla in piazza dopo archiviazione: “Non ci fermiamo”

Andranno avanti nella ricerca della verità sulla morte di loro figlio Mario Paciolla, anche dopo l’archiviazione del tribunale di Roma. Non fu suicidio, ma omicidio. Ne sono convinti Pino Paciolla e Anna Motta, i genitori del cooperante napoletano trovato morto nel 2020 in Colombia, dove operava per conto dell’Onu. Dopo la seconda archiviazione dell’inchiesta per omicidio, i signori Paciolla si sono ritrovati in piazza Municipio con tutte le persone che hanno sostenuto in questi anni la loro battaglia per ottenere verità e giustizia

Cosa è emerso dall’inchiesta di Fanpage sulla morte di Mario Paciolla

Evidenti, secondo la famiglia Paciolla e gli avvocati, le prove che fanno credere alla pista dell’omicidio ma che non sono state prese in considerazione dal tribunale capitolino. Prove emerse anche nell’inchiesta del giornalista napoletano di Fanpage, Antonio Musella

Bradisismo, crollo a Bacoli costone Punta Pennata: dal governo 10 mln per messa in sicurezza

Bradisismo, crollo a Bacoli costone Punta Pennata: dal governo 10 mln per messa in sicurezza

Dal Governo dieci milioni di euro per la messa in sicurezza e il consolidamento del costone di roccia franato ieri dall’isolotto di Punta Pennata a Bacoli, a causa della forte scossa di terremoto di magnitudo 4.6 che si è verificata ieri nel golfo del comune flegreo. L’epicentro del sisma è stato individuato nella zona adiacente il castello aragonese di Baia a 5 km di profondità. Il costone non figurava tra i luoghi censiti, né dalla Regione Campania né segnalato dallo stesso Comune di Bacoli, fra le emergenze da inserire nel Piano del Commissario straordinario finanziato dal Governo.

10milioni e 730mila euro la cifra complessiva stanziata. Serviranno altri fondi, fa sapere il sindaco di Bacoli, Josi della Ragione, per mettere in sicurezza l’intero tratto di costa. A Pozzuoli, dove la scossa di ieri non ha provocato danni a persone o edifici, il sindaco Luigi Manzoni ha già avviato un monitoraggio dei costoni che potrebbero essere a rischio in caso di nuove scosse. (Intervista a Manzoni nel video allegato)

Protesta dei lavoratori precari della Giustizia, presidio fuori Tribunale

Protesta dei lavoratori precari della Giustizia, presidio fuori Tribunale

Ad un anno dalla scadenza dei contratti dei precari PNRR al Ministero della giustizia e a 6 mesi dalla approvazione della prossima legge di bilancio, che dovrà individuare le risorse, i lavoratori precari della giustizia tornano in piazza per chiedere la stabilizzazione di tutti I 12.000 attualmente in servizio nel paese. 2000 solo in Campania.

La stabilizzazione di solo una parte del personale attualmente in servizio, come nelle intenzioni del Governo, penalizzerebbe non solo migliaia di professionisti, che presto potrebbero rimanere disoccupate, ma anche il personale in servizio a tempo indeterminato, caricato di ulteriore lavoro, e il sistema Giustizia tutto, a rischio paralisi.

In piazza a Napoli, all’esterno del Tribunale al centro direzionale Rossella Rigitano, comitato nazionale funzionari dell’ufficio per il processo, ed il segretario generale FP Cgil Alfredo Garzi. (Intervista nel video allegato).

Queste le testimonianze del lavoratore Riccardo Radice e Francesco Giuseppe Ferrara.(Interviste nel video allegato).

Riva Fiorita, aggredito attivista Mare Libero

Riva Fiorita, aggredito attivista Mare Libero

Per accedere in spiaggia a Napoli può accadere che si finisca in ospedale: è successo ad un’attivista del collettivo Mare Libero è stato aggredito nel corso di un’iniziativa alla spieggia di Riva Fiorita, riportando una frattura alla mano. Qualche giorno fa ad avere la peggio era stato un 15enne che si è ferito gravemente ad un braccio mentre tentava di accedere al litorale scavalcando il cancello.

Quella di ieri doveva essere una protesta contro l’autorità portuale ed il comune rei secondo i militanti, di non riuscire dopo oltre 5 anni a fare i lavori di manutenzione per rendere accessibile una delle poche spiagge libere rimaste, ma è sfociata in tensione con i condomini del parco.

Così l’attivista Mario Avoletto: (Intervista nel video allegato).

Il conte Dracula morì a Napoli? L’indizio finalmente decifrato

Esiste un filo che collega Napoli alla Transilvania, la terra romena passata alla storia per il mito del conte Dracula. A provarlo, una recente scoperta anticipata alla stampa da Giuseppe Reale, direttore del complesso angioino-aragonese di Santa Maria la Nova. Il professore ha informato i giornalisti direttamente dalla Romania, dove ha appreso i primi esiti del lavoro di un gruppo di studiosi.

La scoperta

A rivelare uno scenario inedito circa questo legame, un gruppo di ricercatori alle prese con alcuni simboli scolpiti su una tomba presso il complesso di Santa Maria la Nova.

Sin dal 2014, alcuni studiosi dell’Università estone di Tallin avevano provato a decifrarla. Grazie all’incrocio di diverse fonti storiografiche, le ipotesi immaginavano che nella sepoltura si trovassero proprio i resti del celebre conte Dracula.

Dopo varie testimonianze che collocavano il corpo senza vita del nobile romeno in terra napoletana, la cosiddetta “pista partenopea” si era fatta largo tra le altre.

La scoperta rivelata dal pool di scienziati sembrerebbe corroborare proprio questa ipotesi, avanzata già 10 anni fa.

L’incisione

Sino a oggi il significato della scritta era sconosciuto. Da quanto emerso, si tratterebbe di un elogio funebre proprio rivolto a Vlad III di Valacchia. Egli era divenuto celebre con l’appellativo di “Conte Dracula” grazie a allo scrittore irlandese Bram Stoker che, nel 1897, a lui si ispirò per il protagonista del suo omonimo romanzo.

A risultare determinanti per convincere gli scienziati dell’identità dell’uomo sepolto, alcune decorazioni presenti sulla tomba. Per anni i ricercatori si sono concentrati sul disegno di un drago e su alcuni simboli che sembrerebbero di matrice egizia.

Il figlio del drago

Secondo quanto ricostruito, Vladislav III di Valacchia Hagyak (questo il nome completo) sarebbe nato il 2 novembre del 1431 a Sighisoara, territorio all’epoca proprietà del principato di Valacchia.

Come spesso accade per i nomi dell’est, il suo appellativo derivava dal padre. Quest’ultimo faceva parte dell’Ordine cavalleresco del Drago (Ordo Draconis) e veniva chiamato Dracula, in romeno Drăculea.

Simbolo della confraternita era un dragone, icona abbinata al diavolo, con una Santa Croce sulla schiena (simbolo della vittoria di Dio sul maligno). Poiché il padre veniva appellato Dracul, era sufficiente aggiungere il suffisso -a per ottenere Dracula, figlio del drago.
Il nobile Vlad III sarebbe stato successivamente soprannominato l’”impalatore”. In battaglia, per spaventare i turchi che minacciavano di invadere la Valacchia, aveva fatto impalare i prigionieri di guerra lungo la strada che portava al suo regno.

Dracula a Napoli

Ma come ci è finito un personaggio storico realmente esistito, come il celebre nobile romeno, nel complesso angioino-aragonese di Santa Maria la Nova?

Le fonti storiche ci dicono che che Vlad III morì tra il dicembre 1476 e il 10 gennaio 1477, in seguito alla sua sconfitta militare contro i Turchi. Una sconfitta che segnò la fine dell’indipendenza del regno e l’ingresso nell’Impero Ottomano.

Nulla di certo è dato sapere sulla sorte del suo corpo.

Secondo le teorie più accreditate, il condottiero sarebbe sepolto nel monastero Snagov, su un’isola dell’ominimo lago a 35 chilometri dall’odierna Bucarest.

Eppure, secondo la “pista napoletana”, il conte Dracula non sarebbe morto in battaglia, ma sarebbe stato fatto prigioniero dai turchi e in seguito rintracciato dalla propria figlia, Maria Balsa, nel frattempo adottata da una famiglia di Napoli, città dove si sarebbe rifugiata proprio per salvarsi dalla persecuzione turca.

In questo modo il nobile avrebbe concluso i propri giorni nella città partenopea, finendo nel sarcofago di Mario Ferrillo, notabile napoletano del XV secolo e suocero della figlia, sepolto proprio nella Chiesa di Santa Maria La Nova.

Martina Carbonaro, a Casoria meeting con don Mimmo Battaglia

L’omicidio della 14enne Martina Carbonaro, avvenuto ad Afragola in provincia di Napoli il 28 maggio, ha sconvolto un’intera comunità. In suo ricordo, nell’ambito delle iniziative del patto educativo siglato tra l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia e i rappresentanti delle istituzioni, si è svolta un’assemblea pubblica nella parrocchia di san giorgio martire a Casoria, a pochi chilometri dal luogo del ritrovamento del corpo senza vita della 14enne. Con don Mimmo Battaglia, che ha sottolineato quanto sia stato difficile per lui scrivere l’omelia pronunciata poi durante i funerali della ragazza, sono intervenuti anche il procuratore generale e la presidente della corte d’appello di Napoli, Aldo Policastro e Maria Rosaria Covelli

Al tavolo dei relatori, il coordinatore del Patto educativo, Gennaro pagano

A Napoli arriva il supercomputer Megaride

A Napoli arriva il supercomputer Megaride

Ha un’elevata efficienza energetica e un sistema HPC alimentato da 28.000 processori e 340 acceleratori. Si chiama Megaride, come l’isolotto su cui sorge il Castel dell’Ovo, il supercalcolatore inaugurato alla presenza del ministro dell’Università Anna Maria Bernini al polo tecnologico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II a San Giovanni a Teduccio.

Megaride sarà interconnesso e opererà congiuntamente con Leonardo – uno dei dieci supercalcolatori più potenti al mondo -, garantendo prestazioni ottimizzate per lo sviluppo di strumenti di Intelligenza Artificiale e Machine Learning.

Tra questi, di particolare rilevanza per le finalità del progetto sono i metodi avanzati per la salvaguardia della cybersicurezza nazionale ed europea.

Presenti al simbolico taglio del nastro il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi ed il rettore della Federico II, Matteo Lorito.

(Interviste nel video allegato)