martedì, Agosto 12, 2025
Home Blog Page 8

Tar boccia zona rossa Napoli, prefetto ricorre al Consiglio di Stato

Una pronuncia netta, che annulla il divieto di stazionamento nelle “zone rosse” di Napoli. Il Tar della Campania ha bocciato l’ordinanza del prefetto Michele di Bari, nata da una direttiva del ministero dell’Interno e prorogata per la terza volta il 30 giugno.

Il Tribunale amministrativo ha sottolineato come l’uso di poteri straordinari per affrontare problemi strutturali – come microcriminalità e disagio sociale – risulti in contrasto con i principi costituzionali, lesivo della libertà di movimento e del diritto di manifestare.

Ad opporsi al provvedimento, un’ampia rete di associazioni e sigle cittadine,  con il supporto di giuristi e avvocati per i diritti civili. ma la misura era stata contestata sin dall’inizio dalla Camera Penale di Napoli, secondo cui avrebbe aperto la strada ad applicazioni arbitrarie, violando la presunzione di innocenza.

Ora il Tar mette un primo punto fermo. Ma la partita resta aperta: a Palazzo di Governo infatti si è al lavoro per preparare il ricorso al Consiglio di Stato. A commentare la decisione del tar il membro del team legale, il dottorando di ricerca in diritto costituzionale  Andrea Chiappetta

Geolier dona i suoi strumenti all’Officina dei Talenti dell’Asl Napoli 1

Promuovere cultura, inclusione e benessere psicosociale attraverso il teatro e le arti performative: è l’obiettivo dell’Officina dei Talenti, progetto permanente del Dipartimento di Salute mentale della Asl Napoli 1. A tenerlo a battesimo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e Geolier, reduce da due concerti trionfali al Maradona. Il rapper ha voluto donare alla struttura e ai ragazzi alcuni strumenti musicali e mettere a loro disposizione un insegnante professionista che possa guidarli nella formazione.

L’Officina dei Talenti, aperta nell’ex Ospedale Psichiatrico “Leonardo Bianchi” di Napoli, coinvolge operatori, pazienti e familiari dei servizi di salute mentale, scuole, cittadini, enti locali, compagnie amatoriali, artisti professionisti, creando spazi di espressione condivisa e crescita personale.

La struttura dispone di numerose sale, che permettono di mettere in atto le varie discipline artistiche e creative, offrendo spazi adeguati per prove, spettacoli, incontri e attività laboratoriali. Geolier, testimonial del progetto, ha assicurato la sua collaborazione, confermando il suo legame con il territorio e le tematiche della periferia, dell’identità e del riscatto sociale. Anche in questa occasione ha ribadito l’importanza che a suo avviso hanno le le arti performative e la musica “come strumento di inclusione, crescita e consapevolezza”.
“Attraverso laboratori creativi, spettacoli scolastici e serali, festival multidisciplinari e percorsi di formazione – spiega Luisa Russo, capo dipartimento della Asl Napoli 1 Centro – il progetto favorisce la partecipazione attiva e il protagonismo sociale di tutti i membri della comunità, compresi quelli con fragilità (autismo), rafforzando le reti territoriali e promuovendo il benessere collettivo”.
“Abbiamo immaginato questo luogo come un laboratorio permanente di possibilità – ha detto il direttore generale Ciro Verdoliva – dove si possa sperimentare, sbagliare, imparare, sentirsi liberi. Lo abbiamo fatto con la convinzione che l’accompagnamento di questi nostri ragazzi passa anche attraverso la bellezza, le relazioni umane e il potere trasformativo dell’arte”, ha concluso, ringraziando Geolier per la sua “partecipazione generosa e sentita. Quel che lui riesce ad esprimere con la sua arte racconta Napoli, racconta verità, racconta vissuti spesso difficili ma lo fa con forza, autenticità e rispetto”.

Pomigliano Teatro Festival, al via la kermesse dal 6 agosto

Al via la prima edizione del Pomigliano Teatro Festival, la nuova kermesse in programma dal 6 agosto al 17 settembre 2025 nella Città di Pomigliano d’Arco.

Il progetto, per la direzione artistica di Felice Panico, è sostenuto da Assessorato alla Cultura, Assessorato alle Fondazioni e alle Associazioni e Assessorato allo Sport della Città di Pomigliano d’Arco, con il patrocino della Regione Campania e della Città Metropolitana di Napoli.

Dove, quando e con chi: ora, a Pomigliano e con tanti nomi

Dal 6 agosto al 17 settembre 2025, nel Cortile interno del Palazzo del Comune, tanti spettacoli teatrali, workshop per bambini e adulti, serate di incontro con gli artisti.

Madrina della manifestazione è Paola Minaccioni che apre il festival il 6 agosto con il suo nuovo spettacolo “La Vita è Bella? No, è Un Tipo“.

Dopo di lei, nei giorni seguenti, “Micia Nera – e i conti pomiglianesi di Imbriani” con Valeria Impagliazzo e Nello Provenzano; “Storie Di Ordinaria Magia” con Blas Roca Rey, Rocco Roca Rey; “Nato Per Correre – La vita veloce di Steve Prefontaine” con Felice Panico; “Ce L’ho, Ce L’ho, Mi manca” con Matteo Cirillo; “L’Ultimo Cavaliere dell’Impossibile – Serata in onore di Maurizio Scaparro” con Pino Micol.

Workshop per bambini… e per meno bambini

Non solo spettacoli e incontri, ma anche workshop teatrali per i più piccoli.

Sabato 13 settembre, un laboratorio per bambini curato da Albachiara De Lucia “Il Piccolo Sipario – Bambini In Scena”.

Lunedì 15 e martedì 16 settembre, spazio ai giovani adulti con il workshop per under 40 curato da Angela Rosa D’AuriaRecitiamo il Mito”.

“Il Pomigliano Teatro Festival tra arte, educazione e partecipazione culturale”

La nuova kermesse si propone, quindi, come un contenitore culturale tutto estivo sull’esempio virtuoso del “Pomigliano Jazz”.

Così commenta Giovanni Russo, Assessore alla Cultura della Città di Pomigliano d’Arco:

«Il Pomigliano Teatro Festival rappresenta un appuntamento culturale significativo per la città di Pomigliano d’Arco, rispondendo alla crescente domanda di proposte teatrali di qualità.

Di particolare rilievo è l’ampliamento del progetto attraverso attività laboratoriali rivolte a bambini e giovani del territorio, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra arte, educazione e partecipazione culturale».

Felice Panico: “nato a Napoli ma la mia città natale è Pomigliano D’Arco”

Classe ’81, sul suo sito web si legge “sono nato a Napoli ma la mia città natale è Pomigliano D’Arco”. Regista e attore, si Laurea alla Sapienza di Roma in Saperi e Tecniche dello Spettacolo. La sua carriera è al fianco di nomi come Marco Baliani, Roberto Andò, Giancarlo Sepe, Piero Maccarinelli, Giuseppe Bertolucci, Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Nora Venturini, Giovanni Veronesi e Giampiero Solari.

Dal 2016 al 2019 è assistente del maestro Maurizio Scaparro e nel 2020 collabora con Ferzan Ozpetek alla trasposizione teatrale di Mine Vaganti.

Ora, nella sua città prediletta, cura la direzione artistica del nuovissimo Pomigliano Teatro Festival.

Queste le sue parole in merito:

«Il fascino del mio lavoro di regista, autore e interprete consiste nel vivere tanti nuovi inizi, ed oggi questo nuovo inizio si chiama Pomigliano Teatro Festival.

Una sfida affascinante che, grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale di Pomigliano d’Arco non ho esitato a raccogliere per continuare un percorso ed imprimere un segno.

In questa prima edizione ospiteremo importanti artisti della scena nazionale, affiancati da alcune tra le più interessanti realtà del giovane teatro italiano, una serata omaggio interamente dedicata al maestro Maurizio Scaparro e due workshop che coinvolgeranno le giovani generazioni del territorio“.

Paola Minaccioni in scena mercoledì 6 agosto

La rassegna del Pomigliano Teatro Festival prenderà il via mercoledì 6 agosto con Paola Minaccioni. L’attrice e comica, infatti, performerà in “La vita è bella? No, è un tipo”, nuovo monologo ironico cofirmato con Andrea Lolli, tra satira pungente e malinconia quotidiana.

 

In foto, Pomigliano D’Arco dal sito del Comune

West Nile, 3° vittima in Campania e 7° in Italia

0

Un sessantottenne di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è il terzo morto per il virus West Nile in Campania, il settimo in Italia da inizio anno: l’uomo, secondo quanto si è appreso, è deceduto ieri sera al presidio ospedaliero di Aversa (Caserta).

Secondo dati forniti dalla Regione (settore Prevenzione collettiva e Sanità animale), in Campania ad oggi vi sono 23 casi di West Nile tra sospetti e confermati.    Quattordici domiciliati in provincia di Caserta, di cui due probabilmente esposti al contagio nel Lazio; 8 domiciliati in provincia di Napoli, di cui uno esposto probabilmente al contagio in provincia di Caserta; uno domiciliato in Basilicata, ma esposto probabilmente al contagio in provincia di Napoli.    Di questi 23 pazienti, tre sono morti: un paziente a Napoli e due in provincia di Caserta. (fonte Ansa)

Sanità a due marce in Campania, a Napoli scontro De Luca Campitiello

Una Sanità dai due volti quella della Regione Campania. Lo conferma quanto avvenuto questa mattina a Napoli nella sede dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, la cui clinica oculistica è riuscita a ridare la vista a un paziente trattato per la prima volta al mondo con una terapia genica per la cura di una rara malattia della retina. Un grande risultato offuscato però, durante la presentazione, da un botta e risposta, sull’uscita della Sanità regionale della Campania dal piano di rientro dal deficit finanziario, tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e la capo dipartimento emergenza sanitaria del ministero della Salute, Maria Rosaria Campitiello.

Il risultato della terapia sul primo paziente al mondo

L’innovativa terapia è tornata poi al centro del dibattito, con Francesca Simonelli, direttrice della clinica oculistica dell’ateneo

L’allarme West Nile

Tra gli argomenti discussi al tavolo dei relatori si è preso il suo spazio anche l’allarme West Nile. Sei in Italia le vittime della zanzara, due in Campania. La capo del dipartimento ministeriale per emergenza sanitaria, Campitiello ha voluto rassicurare l’opinione pubblica

Alta formazione, intesa Scuola Superiore Meridionale e Industriali Napoli

Formazione, ricerca e lavoro: da Napoli parte un’intesa strategica tra Università e Imprese. È l’accordo quadro firmato dalla Scuola Superiore Meridionale e dall’Unione Industriali del capoluogo campano, con l’obiettivo di creare un ponte stabile tra alta formazione e mondo produttivo, valorizzando le competenze dei giovani e sostenendo lo sviluppo del territorio. Quattro le macro-aree di collaborazione: formazione e alta specializzazione, ricerca e terza missione, cooperazione con le aziende partner, orientamento e placement. Tra le azioni previste: stage, visite aziendali, progetti di ricerca congiunti, co-progettazione didattica, attività di divulgazione scientifica e percorsi di inserimento nel mondo del lavoro. L’intesa – di durata quinquennale e rinnovabile – è stata presentata nella sede dell’Istituto. Presenti il presidente di Unione Industriali, Costanzo Jannotti Pecci, e il professor Giuseppe Recinto, membro del comitato ordinatore della Scuola.

Morti bianche, tragedie Napoli e Pompei allungano scia di sangue

Quattro giorni fa la tragedia del Rione Alto, costata la vita a tre operai. Ieri, a Pompei, un nuovo incidente e altri due lavoratori ricoverati in condizioni critiche. È successo in viale Unità d’Italia, nei pressi di un supermercato, dove un 35enne e un 43enne, dipendenti di una ditta di telecomunicazioni, sono precipitati nel vuoto durante un intervento su un impianto telefonico. Una caduta terribile per 15 metri. Uno dei due è finito sui binari della ferrovia. Secondo una prima ricostruzione, anche in questo caso – come già accaduto in via Domenico Fontana – i due operai si trovavano su un carrello elevatore quando il braccio meccanico avrebbe ceduto all’improvviso. Ma, a differenza di quanto accaduto al Vomero, questa volta i diapenti indossavano i dispositivi di sicurezza. Sul posto sono intervenuti subito forze dell’ordine e soccorritori e l’area è stata sequestrata. Sono stati inizialmente accompagnati all’Ospedale del Mare e poi trasferiti uno al Cardarelli e l’altro, al San Leonardo di Castellammare di Stabia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, diretta da Nunzio Fragliasso, dovranno accertare la dinamica e le eventuali responsabilità. Nel mentre ieri sono stati notificati quattro avvisi di garanzia per il dramma del cantiere in Via Fontana: due a imprenditori e due a tecnici coinvolti nel cantiere. Quel che è certo è che la lista delle morti bianche in Campania continua ad allungarsi. Nel 2024 le vittime sono state 84. Nei primi mesi del 2025 se ne contano già 12. Una strage senza fine e che non si riesce ad arrestare

Una veglia di preghiera per gli operai morti nel crollo a Napoli

Un quartiere in preghiera, stretto nel dolore.

Ieri sera, nella  giornata in cui la Procura ha notificato quattro avvisi di garanzia, a Napoli in molti hanno partecipato alla veglia per i tre operai precipitati da venti metri durante un intervento in un cantiere al Vomero.

A poca distanza , davanti al cancello dell’edificio dove si è consumato il dramma, Davide Esposito, cugino di Vincenzo Del Grosso, una delle vittime.

La cerimonia si è svolta ai Giardini Tina Pica, nel cuore del Rione Alto. A organizzarla, il parroco della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, don Raffaele Ponte.

«Non chiamiamole più morti bianche. Sporcano le nostre coscienze. Il lavoro non può diventare una condanna o un rischio mortale»: è il messaggio dell’Arcivescovo di Napoli, il cardinale Domenico Battaglia, letto prima della recita del Rosario.

Musica e canti della parrocchia hanno accompagnato la preghiera. Alla fine, un lungo applauso. Sui volti, dolore e indignazione. (interviste in video allegato)

Sicurezza, Tar Campania boccia le zone rosse a Napoli

ll Tar della Campania ha annullato l’ordinanza del prefetto di Napoli che prorogava il divieto di stazionamento nelle cosiddette “zone rosse” cittadine. Lo rende noto il team legale che ha promosso il ricorso contro la misura ispirata da una direttiva del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il Tar ha giudicato l’esercizio del potere prefettizio privo dei necessari presupposti, illegittimo e lesivo dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale. “La sentenza – si legge nella nota – dichiara apertamente che non vi era alcuna emergenza eccezionale, né alcuna motivazione nuova, idonea a giustificare l’uso reiterato di poteri prefettizi straordinari. Un richiamo forte e definitivo alla legalità costituzionale, contro ogni tentativo di trasformare l’eccezione in prassi”.

Ercolano, 11,5 milioni per decifrare i papiri carbonizzati

Poco meno di duemila anni fa, la cenere del Vesuvio seppellì dei papiri mai del tutto decifrati. Proprio ora arriva la svolta: 11 milioni e mezzo di euro per riportare alla luce quelle parole carbonizzate.

I papiri: sotto le ceneri del 79 d.C.

Carbonizzati nel 79 d.C, a causa della nota eruzione del Vesuvio che distrusse Ercolano, Pompei, Stabia e Oplontis, i papiri in oggetto non sono mai stati del tutto decifrati.

Riscoperti a partire dal 1752, i papiri di Ercolano sono stati oggetto di studio tramite la loro apertura mediante le più svariate tecniche. Non sempre, però, gli sforzi hanno portato alla luce i risultati sperati e molti dei papiri sono ancora oggi arrotolati e illeggibili.

Alcuni di questi potrebbero contenere testi completamente nuovi, mai letti prima, vittime della cenere che li ha sepolti.

Il progetto UnLost: 11 milioni e mezzo per riscoprire i papiri

Per lo studio di questi papiri, un’unità di ricerca dell’università Federico II di Napoli può ora contare su un finanziamento europeo di 11 milioni e mezzo di euro.

Il progetto è denominato UnLost e a guidare la riscoperta sarà Federica Nicolardi, docente associata di Papirologia del Dipartimento di Studi umanistici della Federico II.

Non sarà, però, sola: con lei collaboreranno anche Brent Seales, docente di Informatica all’Università del Kentucky e Vincent Christlein, ricercatore della Friedrich-Alexander-Universität di Erlangen-Norimberga. Partner centrale del progetto è la Biblioteca Nazionale di Napoli ‘Vittorio Emanuele III. La Biblioteca, infatti, conserva quasi tutti i papiri di Ercolano giunti fino ai giorni nostri.

Un progetto che durerà per i prossimi sei anni, tempo durante il quale i ricercatori cercheranno di decifrare quanto scritto all’interno dei papiri.

Per farlo, sfrutteranno alcune tra le tecniche più moderne a disposizione.

Non solo, utilizzeranno anche metodi di scansione e analisi completamente nuovi e non invasivi per recuperare quanto ancora nascosto nella biblioteca della Villa dei Papiri, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo.

Villa dei Papiri, sepolta dopo l’eruzione del Vesuvio

La Villa dei Papiri è stata scoperta nell’area suburbana di Ercolano negli anni centrali del Settecento. Lo spazio prende il nome dal ritrovamento di oltre 1000 rotoli di papiro carbonizzati. Gli stessi reperti che hanno restituito per lo più testi in lingua greca di filosofia epicurea.

Non solo, assieme ai testi furono ritrovate anche quasi cento sculture che decoravano le sale, i peristili e i giardini della villa, la maggior parte delle quali in bronzo. Dettaglio non da poco dato che, nelle collezioni d’antichità del Settecento, erano rare le statue antiche in bronzo, motivo per il quale le sculture della Villa dei Papiri furono tra le opere che più contribuirono alla fama delle collezioni del Museo in tutta Europa.

L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., poi, seppellì la Villa. Gli scavi archeologici dell’antica Ercolano la ritrovarono in seguito.

Nicolardi: “i papiri ancora inaccessibili”

Così Federica Nicolardi, spiega il progetto: “Ritrovati nell’antica città di Ercolano questi rotoli di papiro carbonizzati esistono nella loro materialità di oggetti archeologici, ma per molti versi sono ancora a noi inaccessibili“.

Il progetto, infatti, non si concentrerà solo su rotoli mai aperti. Oggetto di studio saranno anche quei rotoli aperti nei secoli con tecniche meccaniche che, in molti casi, non sono riuscite a portare alla luce tutto il testo o, peggio, lo hanno compromesso.

Il team, che lavorerà per i prossimi sei anni al progetto, si augura di arrivare a nuove scoperte: non solo approfondimenti sui rotoli, ma testi completamente nuovi.

Francesca Longo Auricchio, presidente emerito del Cispe, il Centro internazionale per lo studio dei papiri ercolanesi, così commenta:

Poter leggere e ricostruire nuovi testi in forma potenzialmente integrale significa poter definire e precisare meglio il contenuto della biblioteca, l’unica greca e latina di epoca romana a noi pervenuta dall’antichità. 

Ciò consentirà di ampliare le conoscenze di correnti filosofiche quali l’Epicureismo e lo Stoicismo“.