Scuola, “Conto ergo sum” per colmare gap tra studenti italiani e stranieri

Presentato il progetto "Conto Ergo Sum" nell'aula magna dell'IPE Business School

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“Conto ergo sum”, per colmare il gap tra studenti italiani e coetanei all’estero

Colmare il gap di conoscenze in ambito economico e finanziario degli studenti italiani rispetto ai coetanei occidentali: è quanto si propone il progetto “Conto ergo sum” presentato all’aula Magna dell’IPE Business School e che coinvolge circa 1400 ragazzi e 10 scuole su tutta la regione.

I dati

A fornire i dati la dottoressa Alessandra Staderini, vice capo del servizio educazione finanziaria della Banca d’Italia:

” I dati, la fonte principale è l’indagine condotta in ambito OCSE, l’indagine PISA che dal 2012 rileva anche le competenze finanziarie e questa indagine ci mostra come il punteggio raggiunto dai quindicenni italiani, perché questa è un’indagine fatta sugli ragazzi di 15 anni… I quindicenni italiani sono in ritardo nelle competenze economiche e finanziarie rispetto ad esempio alla media OXE”.

Iniziativa del programma “Scuola viva – azioni di accompagnamento”

L’iniziativa, che rientra nell’ambito del programma “Scuola viva – azioni di accompagnamento”, vuole sensibilizzare e avvicinare i ragazzi all’educazione della finanza come spiega Gaetano Vecchione, consigliere scientifico Svimetz,

“Un ritardo che va colmato con maggior attenzione, maggior investimento e maggior organizzazione nella scuola. Quello dell’educazione finanziaria è uno di questi aspetti e questo progetto punta proprio a rafforzare l’educazione finanziaria perché maggiore educazione finanziaria vuol dire maggiore consapevolezza e migliori cittadini e quindi una migliore società”.

L’intervento del presidente IPE

Sulla questione intervenuto anche Raffaele Calabró, presidente IPE:

“Il progetto di oggi che è il Conto Ergo Sum, cioè un progetto di educazione finanziaria al accogliere il senso degli aspetti finanziari di una società dall’uso della moneta piuttosto che al significato sociale e valoriale delle tasse, di quello che il cittadino deve allo Stato per garantire i servizi”.