Terzigno, uccisa dopo avere accompagnato la figlia a scuola: è caccia al marito che voleva lasciare

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TERZIGNO – Ha accompagnato la figlia a scuola “Domenico Savio”, del quartiere di Boccia al Mauro, al confine con Boscoreale, in provincia di Napoli. All’uscita si stava per allontanare con un’amica quando è giunto un uomo, presumibilmente il marito, che l’ha fatta scendere dall’auto. Dopo un’accesa discussione, l’uomo, le ha sparato alcuni colpi di pistola, uccidendola sul colpo. E’ morta così Immacolata Villani, 31 anni, questa mattina poco dopo le 8. La donna viveva col padre dopo l’avvio delle procedure di separazione dal marito, in via Colombo, nella frazione rurale di Pellegrini, nel comune confinante di Boscoreale. Il sindaco Giuseppe Balzano sottolinea che si tratta di una famiglia radicata sul territorio: “ora il nostro pensiero va alla bambina e ai timori per i contraccolpi psicologici di quanto accaduto”. Nella zona intanto ci sono diversi posti di blocco mentre l’area è sorvolata da elicotteri che stanno dando la caccia all’uomo, Pasquale Vitiello, dipendente di una ditta di pulizie che avrebbe addirittura lasciato una lettera a casa contenente l’intenzione di compiere l’insano gesto.”

LE PAROLE DEL SINDACO DI TERZIGNO – “Sono sconcertato, non ho parole per quello che è successo. Come Comune di Terzigno abbiamo fatto tanto in termini di prevenzione sui casi di femminicidio. Evidentemente non basta dobbiamo fare ancora di più”. Così il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri commenta la tragica esecuzione di Immacolata Villani uccisa stamattina, presumibilmente dal marito, dopo aver accompagnato la figlia di nove anni a scuola. E’ stato proprio il sindaco a dare l’allarme ai carabinieri poco dopo le 8.20: “Una morte assurda – dice – che ci riporta alla memoria quella di Vincenza Avino, uccisa dal compagno, con modalità del tutto simili, nel settembre del 2015. Sappiamo che c’erano dei problemi nella coppia ma nulla può spiegare l’enormità di quello che è successo. Come Comune – ha concluso – abbiamo attivato i nostri servizi sociali per essere di sostegno alla piccola che ha solo nove anni e che non sa ancora quello che è successo alla mamma”.