Il design riscopre l’artigianato, al museo Plart la mostra “Mondi perduti”

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Il Plart di Napoli ha inaugurato l’evento culturale Mondi perduti, dedicato al rilancio dell’artigianato attraverso l’arte contemporanea: Terre blu esporrà una collezione di ceramiche ironiche e concettuali dei più noti artisti e designer del panorama italiano e internazionale.

La serata è divisa in due momenti: l’inaugurazione della mostra Icone e la presentazione di Tepui, il libro d’artista di Felix Policastro.

“Tutto ruota intorno alla riscoperta delle arti manuali e in particolar modo della lavorazione della ceramica – spiega Maria Pia Incutti – di qui l’idea di organizzare un evento in linea con la mission del Plart: conservare, studiare e promuovere il nostro patrimonio culturale, proiettandolo con grande energia innovativa sulla contemporaneità”.

Da un lato dunque la Fondazione Plart, che a partire dalla plastica come materiale e dal design come disciplina progettuale, abbraccia le più ampie espressioni artistiche e materiche, indagandone i confini spesso labili attraverso mostre, convegni e pubblicazioni che si succedono senza interruzione da più di dieci anni. Dall’altro Terre Blu a cura di Giuseppe Coppola, editore eccentrico, che dalla produzione di oggetti di design in ceramica che raccontano storie di mondi possibili, si ripropone come casa editrice che produce libri come oggetti d’arte.

La mostra Icone, è composta da ceramiche a tiratura limitata, disegnate dagli autori più rappresentativi del design italiano contemporaneo e in particolare del design radicale degli anni ’60 – ’70: Luca Scacchetti, Franco Raggi, Prospero Rasulo, Paola Navone, Lapo Binazzi, Riccardo Dalisi, Ugo Marano e tanti altri. “Ogni oggetto – spiega il curatore – rappresenta la materializzazione di un’icona che prende forma attraverso sostanze vetrose dense e diafane, riducendo i contenuti utilitari per esaltare la funzione simbolica”.