Inchiesta Fuorigioco, una nuova bufera investe il calcio italiano

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L’hanno chiamata Fuorigioco, l’operazione partita dalla Procura di Napoli e condotta dalla Guardia di Finanza che vede indagati 64 esponenti del mondo del calcio tra dirigenti, procuratori e atleti. L’inchiesta, partita  da delle intercettazioni eseguite nel 2012 per indagare sui furti commessi ai danni di alcuni calciatori del Napoli, ha permesso di scoprire un presunto giro ben strutturato di fatturazioni inesistenti. L’accusa è che ben 35 società tra serie A e serie B avrebbero fatto passare come consulenze ai club il lavoro dei procuratori verso alcuni calciatori, in maniera da evadere il fisco e il sistema previdenziale. Tra le persone coinvolte il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, a cui sono stati sequestrati beni per ottomila euro, l’ex calciatore azzurro Ezequiel Lavezzi, l’ex dirigente della Juventus Jean Claude Blanc e Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, società in cui è stata effettuata una perquisizione, e allo stesso galliani sono stati sequestrati beni per 300mila euro. A far partire l’inchiesta una conversazione tra il Pocho Lavezzi e il suo procuratore Mazzoni in cui l’atleta chiedeva informazioni circa l’apertura di un conto corrente in Svizzera a nome di Christian Chavez, calciatore argentino sotto contratto con il Napoli nel campionato 2011 – 2012. Dodici milioni in totale i beni sequestrati. Tra le persone coinvolte, anche i patron di Lazio e Palermo, Claudio Lotito e Maurizio Zamparini, Andrea Della Valle della Fiorentina, il procuratore Alessandro Moggi e Aleandro Mazzioni, l’ex calciatore e oggi allenatore Hernan Crespo, e alcuni giocatori di primo piano come Gabriel Paletta e Ciro Immobile.