L’intero quartiere Miano si è stretto attorno alla famiglia di Raffaele Perinelli, il giovane calciatore, poco più che ventenne, ucciso sabato scorso con una unica coltellata in petto da Alfredo Galasso, 31 anni, che ha voluto chiudere così una banale controversia sorta qualche giorno prima tra i due. Un delitto, una violenza assurda, mai più sono state le parole pronunciate dal sacerdote officiante il funerale nella chiesa di San Gerardo e Sant’Alfonso. Palloncini bianchi, come la bara, e magliette recanti l’invocazione di giustizia, in omaggio a Lello, come era conosciuto nel quartiere, per l’arrivederci terreno. A ricordarlo la madre di una sua compagna di scuola e Antonio Piccolo della squadra e scuola di calcio Arci Scampia dove Raffaele mosse i primi passi da giovane calciatore.
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