Offese a Maradona, Pisani porta in tribunale Facci e Sallusti

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Denunciati e attesi in tribunale anche Facci e Sallusti, gente indegna di parlare in Tv per diffamare un Uomo che non può difendersi, null’altro che vigliacchi e immorali, ora destinati a pagarla cara ed a risarcire tutti i danni ai familiari di Diego Armando Maradona, che hanno chiesto tutela alla magistratura e di colpire nel portafoglio con condanna a 100mila euro di risarcimento ogni “soggetto” invidioso e geloso in cerca di visibilità.

“Se non gigli sono pur sempre figli vittime di questo mondo”, cantava Fabrizio De Andrè. Ogni sera ascolto la canzone di Faber e mi commuovo per la sua umanità. Nella mia vita mi sono sempre augurato di non incontrare mai persone con la medesima cattiveria e vigliaccheria di giornalisti che non perdono occasione per accusare un uomo morto di essere ladro, ciccione, comunista e drogato. Ma li dovrò trattare, scrivere di loro dati nelle querele e nelle citazioni per risarcimento danni proposte dai familiari del Pibe de Oro. Volevo informare il signor Facci, Sallusti e simili, che diffamare una persona, così come accusare un uomo di essere ciccione, sarebbe come perpetrare bullismo per un difetto fisico: un atto vile che non ha bisogno di alcuna risposta perché in grado di commentarsi per la sua infinita bassezza.

Ricordo inoltre al signor Facci che Maradona non è mai stato ladro, come dimostra la decisione dei giudici che ha chiarito come Diego Armando Maradona non fosse un evasore fiscale: sono stato il suo avvocato e conosco gli atti e le sentenze che dimostrano come il signor Facci sia disinformato e diffamatore. In fondo nessuno ha chiesto un parere politico al giornalista in questione che, per uscire dall’oblio, ha sparato sul più elegante e bello dei pavoni, ovvero Maradona.

Definire drogato un uomo vittima delle proprie fragilità è una delle più ignobili e violente azioni discriminatorie, da parte di una persona che non solo ha dimostrato di non avere tatto, ma di non avere nemmeno rispetto per un defunto e per il dolore dei suoi familiari.

La storia è piena di vip e artisti con problemi di dipendenza, ma associare la parola drogato ad un uomo morto per altra cause, è forse la più alta manifestazione di incapacità di reggere un tendone dialettico senza offendere. La droga è una dipendenza, un atto di fragilità che deve essere inteso, nel caso di Maradona, come una richiesta di aiuto, o una debolezza su cui ha vinto il riscatto. Le accuse infamanti nei riguardi di chi non può rispondere sono annoverabili tra le cose più tristi e bieche che un uomo possa fare, sono l’esatta misura del degrado di una società nella quale, pur di guadagnare qualche titolo di giornale, è possibile aggredire la memoria di un uomo così infinitamente grande da essere invidiato per sempre anche da morto.

La domanda, come sosteneva un grande e vero giornalista come Lubrano, è molto chiara: perché il signor Facci, come Sallusti e simili, non hanno mai avuto il coraggio di pronunciare queste parole offensive davanti al mitico Diego Armando Maradona, o davanti al fratello Hugo?

Angelo Pisani