Spalletti in conferenza: “Le basi per il prossimo anno? Si deve giocare sempre bene!”

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Luciano Spalletti

Il tecnico partenopeo è intervenuto in conferenza dopo Torino – Napoli. Queste le sue dichiarazioni:

“Io faccio le cose corrette e seriamente sempre. I ragazzi le hanno fatte durante l’anno anche nei momenti difficili, per rispetto della professione e di quelli che sono venuti qui oggi per supportarci e darci un aiuto. Il messaggio è chiaro: siamo con voi, il Napoli deve fare belle partite sempre e comunque. Se ciò vuol dire gettare le basi per il prossimo anno non so, conta il podio: sono tre le posizioni dove si consegnano medaglie, in Serie A sono quattro.

Paragoni col match contro il Sassuolo? Oggi partita in bilico fino a metà secondo tempo, una partita scomoda per quelli che hanno le nostre qualità. Il Sassuolo è simile a noi come qualità e magari affrontarlo è più facile per dettare i tempi.

Nel secondo tempo abbiamo fatto le cose che ci assomigliano come qualità, il dai e vai e l’attacco allo spazio, la presa di posizione in giro per il campo per smuovere gli equilibri loro: col Torino è sempre difficile, molti allenatori giovani ci impongono di adeguarci e per chi non ce l’ha nel dna è difficile. Quindi doppiamente bravi, forse per questo oggi ha più valore di quella col Sassuolo. Accettare i duelli fisici e gli uno contro uno, se Koulibaly nel primo tempo fa 60 metri di corsa è un segno di maturità ed aiuta a capire la crescita della squadra.

Poco briosi nel primo tempo? Il Torino ci è saltato addosso forte, ha creato duelli individuali dove non siamo riusciti a far girare palla con facilità, a non essere squadra in fase di possesso. Ci siamo messi nelle condizioni di sbrogliare palloni difficili in area di rigore.

Trovare motivazioni adesso? Si ha a che fare con persone serie, mi è dispiaciuto il taglio dato alla non conferenza, perchè si perdono di vista cose fondamentali: si gioca di sabato e non si dà giorno di recupero, ci siamo allenati lunedì e ricordatevelo. I ragazzi si sono allenati bene senza aprire bocca, i miei collaboratori sono sette e sono a contatto con la squadra: renderli partecipi di queste tre partite che possono essere speciali vuol dire scaldarli meglio, dirgli cose più giuste, ed è giusto che abbiano la stessa platea che ho io. Sono tutti capacissimi, e sono del mio livello: volergli dare un taglio che non attecchisce, come dire che la squadra prende la partita sottogamba, non rispecchia la realtà e oggi c’erano tanti tifosi arrivati da Napoli. Il movimento, se usato bene, ha enorme valore sociale”.