Scontri Napoli-Eintracht, Manfredi: “Non è andato tutto bene…”

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Scontri Napoli-Eintracht, Manfredi: “Non è andato tutto bene…”

LA DIFESA DEL PREFETTO

Una parte dell’opinione pubblica dal Prefetto di Napoli si aspettava le dimissioni, un’altra si accontentava di scuse alla cittadinanza napoletana per gli errori nella gestione dell’ordine pubblico ieri in occasione dell’inattesa passeggiata dal lungo mare al centro storico dei tifosi del Francoforte. Claudio Palomba invece, sceglie la terza via. Nessun errore da parte delle forze dell’ordine messe in campo per arginare 500 ultrà, che hanno marciato indisturbati come un battaglione dell’esercito in segno di sfida, dopo il tira e molla tra Viminale e giustizia amministrativa sul divieto di trasferta.

 

ANCHE IL SINDACO PUNTA IL DITO CONTRO LA PREFETTURA

 

Scontri Napoli-Eintracht, Manfredi: “Non è andato tutto bene…”. Durante la riunione convocata in prefettura, il Sindaco di Napoli ammette che la città è stata letteralmente “sfasciata”. “Ieri la città di Napoli è stata ostaggio di teppisti per alcune ore, tedeschi e napoletani – aggiunge Manfredi -. Il vero tema adesso è che è stata fatta una giusta battaglia da parte del club e della prefettura per non vendere i biglietti. Ma il problema è che non basta, C’è un gruppo persone che, indipendentemente dall’andare allo stadio, si muove per l’Europa per fare violenza. A livello internazionale e la gestione di questi eventi non funziona. Il problema va affrontato frontalmente, altrimenti si riproporrà alle prossime partite. I violenti vanno tolti da mezzo, di qualsiasi nazione e squadra siano, non vanno protetti”.

 

L’ACCUSA DI DE LAURENTIIS

 

“La politica italiana della violenza nel calcio si è sempre lavata le mani. C’è stata l’unica premier a fare qualcosa, è stata inglese, una donna, e mi aspetto che la Meloni faccia lo stesso. Lo dico da tanto tempo: prendete la legge inglese e applicatela in Italia”. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. De Laurentiis ha sottolineato che serve un cambiamento di norme perché “se qui non viene regolamentata la frequentazione dello stadio – ha detto – non esiste la possibilità neanche di migliorarli. Lo stadio dev’essere un luogo sacro dove questa rappresentazione scenica importantissima viene trasmessa al mondo, come avvenuto ieri per noi con un match visto da un miliardo di persone”.