L’operazione bomba-day a Battipaglia si è conclusa con successo. L’ordigno del 1943 è stato disinnescato e neutralizzato, in una città che ha vissuto per settimane l’incubo di un’evacuazione forzata e dei disagi collegati all’operazione. Resa necessaria, comunque, per la pericolosità dell’ordigno. Una bomba da aereo del peso di 124 chilo caricata con 30 chili di acidi e polvere nera. Una minaccia rimasta interrata in un fondo agricolo e che, dopo essere venuta alla luce, si è trasformata in un incubo.

Eppure questa giornata, è stata funestata da un lutto. Un’anziana, Anna Costanza, di 86 anni, già gravemente malata è morta nella palestra della scuola Penna allestita per accogliere parte degli sfollati. Con lei, la figlia, due nipoti, e l’immancabile bombola d’ossigeno a cui viveva attaccata. Dopo la messa celebrata alle 12 nella scuola, il cuore della donna si è fermato. Nonostante la presenza di medici, defibrillatori e tutti i presidi necessari. Probabilmente lo stress e l’emozione hanno contribuito al decesso.

Una notizia che ha colpito molto la comunità e che è stata immediatamente notificata alla Procura della Repubblica per gli accertamenti del caso.

Sull’organizzazione e sull’impegno di tutti si è espressa il sindaco: “Questa città ha reagito in maniera esemplare – ha detto al termine delle operazioni Cecilia Francese – All’alba i residenti rimasti in città hanno ordinatamente lasciato le proprie case e seguito gli addetti di protezione civile e Croce Rossa. Sono orgogliosa”.

Giornata iniziata all’alba e finita al tramonto, in una domenica che ha provocato enormi disagi anche per il rientro dalle vacanze, in una Battipaglia spettrale, in cui il ricordo di una guerra terribile è tornato prepotente nella mente dei più anziani.